In occasione del decennale del Fattoquotidiano.it, nell’estate del 2020, sono stati organizzati diversi eventi online, uno di questi ha visto protagonista proprio il ct della Nazionale Roberto Mancini che ha risposto alle domande di Andrea Scanzi e Pierluigi Giordano Cardone: “Io penso che l’Italia è sempre obbligata a vincere, anche quando magari non parte favorita come ai prossimi europei. Sappiamo che ci sono squadre più forti, almeno sulla carta, come la Francia o il Portogallo, però questo non vuole dire che l’Italia non deve partire per vincere e, allo stesso tempo, visto che non vinciamo gli europei dal 68, sarebbe arrivato il momento di riportarli in Italia”.
Calcio - 12 Luglio 2021
Europei, la promessa di Mancini alla festa del Fatto.it: “Trofeo manca dal 68, momento di portarlo a casa”
La Playlist Europei 2020 - Italia campione
- 15:54 - Maculopatia ed edema diabetico, studi confermano efficacia aflibercept
Roma, 19 set. (Adnkronos Salute) - La degenerazione maculare di tipo neovascolare correlata all'età (nAmd) è una patologia dell'occhio che progredisce rapidamente e che, se non trattata, può portare alla perdita della vista in pochi mesi. Nel mondo 170 milioni di persone sono affette da degenerazione maculare correlata all'età (Amd) e si prevede che questa cifra arriverà a 288 milioni entro il 2040. Circa il 10% delle persone affette da Amd svilupperà la forma avanzata neovascolare. L'edema maculare diabetico (Dme) è una complicanza oculare delle persone affette da diabete che può portare alla perdita della vista e, in alcuni casi, alla cecità. Attualmente, a livello globale, 146 milioni di persone soffrono di retinopatia diabetica (Rd), che può evolvere in una condizione più grave, il Dme che colpisce circa 27 milioni di persone nel mondo. Per questi pazienti una buona notizia arriva dal Meeting annuale della Società europea degli specialisti della retina (Euretina2024), in programma dal 19 al 22 settembre a Barcellona: ulteriori evidenze dagli studi Pulsar e Photon confermano i dati di efficacia e sicurezza duraturi di aflibercept 8 mg intravitreale, con lunghi intervalli di trattamento, in diverse popolazioni di pazienti affetti da nAmd e Dme.
Lo comunica Bayer, presente a Euretina2024 con 3 simposi e 8 abstract per dibattere sui risultati degli studi registrativi nella pratica clinica nella nAmd e nel Dme, mettendo in luce i benefici per i pazienti trattati con aflibercept 8 mg. Aflibercept 8 mg - riporta la nota - è stato sviluppato per ridurre il burden della gestione della patologia e prolungare gli intervalli di trattamento tra le somministrazioni, con un'efficacia e una sicurezza equiparabili a quelle dello standard di cura aflibercept 2 mg. Il successo degli studi clinici registrativi Pulsar e Photon ha portato all'approvazione del farmaco nell'Ue per la nAmd e il Dme, con la possibilità per la prima volta di estendere gli intervalli di trattamento fino a 5 mesi. Inoltre, l'iniziale fase di loading prevede, sempre per la prima volta, solo 3 iniezioni mensili sia per i pazienti affetti da nAmd sia per i pazienti con Dme con ulteriore riduzione del burden.
"Molti dei nostri pazienti necessitano di un approccio prolungato per controllare la loro malattia retinica e preservare la loro capacità visiva. Questo è esattamente ciò che gli studi clinici con aflibercept 8 mg hanno dimostrato e rappresenta un punto di svolta nella cura delle patologie della retina", ha dichiarato Anat Loewenstein, Direttore del Dipartimento di Oftalmologia del Tel Aviv Medical Center.
In questi giorni - si legge nella nota - aflibercept 8 mg ha inoltre ottenuto dal Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema) parere positivo per l'approvazione in Ue della siringa preriempita per la somministrazione di aflibercept 8 mg (114,3 mg/ml soluzione iniettabile). Il nuovo dispositivo (OcuClickTM) offrirà agli oftalmologi una modalità semplice ed efficace per somministrare con precisione la dose da 70 μl di aflibercept 8 mg nelle indicazioni approvate. Questo sistema semplice, maneggevole e accurato porterà notevoli benefici ai pazienti e agli oftalmologi, con la certezza di somministrare in modo rapido e preciso il corretto dosaggio di aflibercept 8 mg.
Aflibercept 8 mg è stato sviluppato da Bayer insieme a Regeneron, che detiene i diritti esclusivi per aflibercept 2 mg e aflibercep 8 mg negli Stati Uniti. Bayer ha in licenza i diritti esclusivi di commercializzazione al di fuori degli Stati Uniti. Aflibercept 8 mg (114,3 mg/ml soluzione iniettabile) è stato finora approvato in oltre 40 Paesi per il trattamento della degenerazione maculare di tipo neovascolare correlata all'età e dell'edema maculare diabetico. In altri Paesi sono in corso richieste di autorizzazione per l'utilizzo di aflibercept 8 mg.
- 15:54 - Ucraina: Morace, 'governo si spacca su pace, M5S compatto'
Roma, 19 set. (Adnkronos) - “I partiti di governo si sono spaccati nel voto sulla risoluzione sull’Ucraina. Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno votato a favore al testo finale che contiene il paragrafo 8 sull’uso delle armi sul suolo russo, la Lega contro. Nella risoluzione non c’è nessun accenno a una trattativa di pace anzi l’Europa si duole per la diminuzione del volume degli aiuti militari bilaterali che stanno arrivando all'Ucraina da parte dei Paesi dell'Ue. Noi siamo sempre più convinti che questo continuo ricorso alle armi non aiuti la pacificazione dell’area. Lo abbiamo dimostrato, ancora una volta, con un voto compatto. Mentre altre delegazioni si sono spaccate, il Movimento 5 Stelle ha detto unanimemente No alla guerra. La via diplomatica deve continuare a essere perseguita per porre fine alla continua perdita di vite umane, compresi civili, bambini e bambine”. Così in una nota Carolina Morace, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
- 15:51 - Ucraina: Romeo (Lega), 'Europa oltre a fede sta perdendo anche ragione'
Roma, 19 set, (Adnkronos) - "La Lega ha votato contro la risoluzione perché non bisogna confondere il giusto sostegno all’Ucraina con il rassegnarsi ad una guerra ad oltranza". Lo afferma ad Affaritaliani.it il capogruppo al Senato del Carroccio Massimiliano Romeo dopo il voto al Parlamento europeo per consentire all'Ucraina di utilizzare le armi occidentali per colpire in territorio russo.
"Con questo voto il Parlamento europeo ha palesato la volontà di uscire da una logica difensiva -sottolinea il leghista-. L’Italia non è in guerra con la Russia, le nostre armi non verranno usate per colpire il territorio russo nonostante in Europa qualcuno non si renda conto del momento delicato che stiamo vivendo. Questa è la posizione della Lega e del governo italiano che unitariamente si è già espresso a riguardo".
"L’Europa che, dopo aver perso la fede sta perdendo anche la ragione, ha la possibilità di ritrovarla nel promuovere fin da subito iniziative ufficiali che favoriscano i negoziati tra Ucraina e Russia. L’Italia, visto il grande ruolo di mediazione che storicamente ha sempre ricoperto, si candidi ad essere Paese pilota per la pace. Poche sono le guerre che finiscono con una resa incondizionata, è necessario parlare con i due belligeranti per arrivare almeno al cessate il fuoco", conclude Romeo.
- 15:51 - Ddl sicurezza: Crippa (Lega), 'serve controllo militare capillare territorio, da città a comuni'
Roma, 19 set. (Adnkronos) - "Il governo sta facendo tanto con l'ottimo lavoro del ministro Piantedosi e del sottosegretario Molteni ma serve assolutamente un ulteriore utilizzo, massiccio e diffuso, dei militari nelle strade. Inutile che stiano nelle caserme. Polizia e carabinieri, oltre alle varie polizie locali, non bastano più per garantire la sicurezza dei cittadini. E non basta presidiare Termini o la Centrale di Milano". Lo afferma ad Affaritaliani.it il vicesegretario della Lega Andrea Crippa all'indomani del via libera della Camera al Ddl Sicurezza.
"Serve un controllo militare capillare del territorio, dalle grandi città ai piccoli comuni per dare e garantire sicurezza ai cittadini per bene. Il resto sono chiacchiere dei buonisti di sinistra che pensano difendere Caino e massacrano Abele. Irresponsabili e corresponsabili dei crimini", conclude Crippa.
- 15:48 - Corazza (Afiapco): "Pazienti psoriasi aspettano 12 anni per terapie specifiche"
Roma, 19 set. (Adnkronos Salute) - "Ben vengano tutte le innovazioni terapeutiche in grado di normalizzare il decorso della psoriasi, anche perché in genere il tempo medio per accedere a trattamenti specifici per noi pazienti è di 12 anni. Un'eternità, se consideriamo che la psoriasi presenta un forte impatto sulla vita quotidiana, in quanto i sintomi sono molto visibili e provocano un senso di vergogna e frustrazione. Parliamo di una malattia cronica e recidivante, ma che non è ancora inserita nel Piano nazionale di cronicità. E' una battaglia che combattiamo da 4 anni per dare 'dignità alla malattia'". Lo ha detto Valeria Corazza, presidente Apiafco-Associazione psoriasici italiani amici Fondazione Corazza, intervendo alla conferenza stampa a Roma sull'approvazione della rimborsabilità per il farmaco deucravacitinib.
"Oggi vivere con la psoriasi non è certamente come quando è stata diagnostica a me che di anni ne avevo 10 - spiega all'Adnkronos Salute - Oggi abbiamo a disposizione tantissime proposte terapeutiche che possono curare chi ha due macchioline ma, soprattutto, quei 250mila pazienti che invece soffrono di psoriasi severe e che per questo motivo possono avere il 90% del corpo coperto da placche oppure localizzate su viso e mani, il nostro biglietto di presentazione. Quindi poter avere più opzioni terapeutiche non è poco". Però, per la rappresentate dei pazienti, "c'è ancora una mancanza di informazione. Come associazione lavoriamo su questo aspetto - sottolinea Corazza - perché moltissime persone continuano a non curarsi, hanno paura degli effetti collaterali delle terapie o le abbandonano, o non sanno in quale centro e a quale specialista affidarsi". "Credetemi, c'è chi non sa dove andare, c'è chi non conosce le bellissime cose che vengono fatte per questa patologia che quando è in forma severa è una malattia devastante", conclude.
- 15:47 - Costanzo (Humanitas): "Psoriasi sotto controllo se trattata entro primi 2 anni"
Roma, 19 set. (Adnkronos Salute) - "Già dalla comparsa della prima placca siamo in grado di fare la diagnosi di psoriasi e intervenire. Tuttavia, il problema è che i pazienti con questa malattia recidivante e cronica iniziano ad essere curati dopo 12 anni dai primi sintomi. La conseguenza è che la patologia si cronicizza. I dati mostrano che se trattiamo la malattia entro primi due anni abbiamo una probabilità di controllarla molto alta, dopo scende molto". Lo ha detto Antonio Costanzo, direttore dell'Uoc di Dermatologia presso Irccs Istituto Clinico Humanitas Rozzano di Milano, intervenendo alla conferenza stampa a Roma sull'approvazione della rimborsabilità per il farmaco deucravacitinib. "Curare prima aiuta anche a prevenire le comorbidità come l'artrite e le complicanze cardiovascolari, perché la psoriasi - sottolinea Costanza - è un fattore di rischio per infarto indipendente da colesterolo, fumo o obesità". Inoltre "può essere associata ad altre patologie come l'artrite e la sindrome metabolica - spiega all'Adnkronos Salute - che impattano a loro volta sulla qualità della vita dei pazienti".
In Italia "la psoriasi colpisce circa il 3% della popolazione, quindi è una malattia piuttosto frequente - fa notare l'esperto - Finalmente abbiamo una novità terapeutica, deucravacitinib, una piccola molecola che può essere assunta per bocca una volta al giorno e che va ad interferire proprio con i meccanismi che portano allo sviluppo delle placche. Come? Va a legarsi a una proteina che sta dentro le cellule e che ha il compito di segnalare l'infiammazione. Quindi bloccando questa proteina blocca il segnale dell'infiammazione nella pelle dei nostri pazienti. In questo modo, nel corso delle settimane il paziente vede migliorare la propria pelle e in concomitanza anche la propria qualità della vita. Spariscono prurito e chiazze visibili".
Questa molecola "approvata e anche rimborsata in Italia tramite il Servizio sanitario nazionale è stata testata in studi clinici contro un'altra molecola che ha funzionato di meno. Deucravacitinib induce la guarigione delle placche psoriasiche in più del 60% dei nostri pazienti. Quindi si pone per quei pazienti che hanno una malattia moderata severa al fallimento, alla controindicazione delle terapie convenzionali come la ciclosporina e il metotrexate e su una larga fetta di pazienti affetti da questa malattia". Finora "i dati che abbiamo ci dicono che finché si assume deucravacitinib la psoriasi rimane sotto controllo. Una volta sospesa la terapia la psoriasi può tornare perché è una malattia cronica su base genetica, torna però in maniera molto lenta. Quindi c'è sempre il tempo di ricominciare la terapia. L'indicazione al momento è quella di assumerla a vita" conclude.
- 15:45 - Paga (Bms): "Deucravacitinib possibilità in più per pazienti con psoriasi"
Roma, 19 set. (Adnkronos Salute ) - "Dalla psoriasi non si guarisce poiché è una malattia cronica, dunque parliamo di pazienti che hanno una storia di malattia molto lunga. Tuttavia, il via libera dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla rimborsabilità di una nuova terapia orale (deucravacitinib) per la psoriasi in forma moderata o severa è un risultato molto importante. Questa terapia consente di curare e cercare di gestire i sintomi per più tempo possibile e avere nuove opportunità quando le terapie precedenti falliscono di mantenere la risposta". Così all'Adnkronos Salute Cosimo Paga, Executive Country Medical Director, Bristol Myers Squibb, alla presentazione della novità terapeutica - oggi a Roma - in una conferenza stampa promossa da Bristol Myers Squibb.
Paga ha poi ricordato l'impegno di Bms, "che nasce per la psoriasi circa 10 anni fa con il deucravacitinib che abbiamo studiato molto in dettaglio e di cui oggi siamo lieti di poter annunciare la rimborsabilità per il trattamento di pazienti adulti affetti da psoriasi moderata e severa e che sono candidabili alla terapia sistemica. Nel campo dell'immunologia, e lo dico con orgoglio, come Bms siamo stati pionieri in questo campo e di aver studiato molto a fondo il sistema immunitario, tant'è vero che siamo riusciti a sviluppare molecole sia per il trattamento di malattie autoimmuni per le quali è importante modulare e cercare di ridurre la risposta immunitaria, sia nel trattamento di patologie oncologiche ed ematologiche dove invece è importante stimolare l'attività del sistema immunitario".
Rispetto alle altre terapie per il trattamento della psoriasi da moderata a grave, "deucravacitinib agisce su una proteina sulla quale nessuna delle altre, seppur numerose, terapie a disposizione dei pazienti agiva – sottolinea Paga - E parliamo in particolare della proteina Tyk2, che ha un importante ruolo nella regolazione del sistema immunitario. I dati confortano il fatto che è una molecola molto attiva, tant'è vero che abbiamo già dati a 4 anni che dimostrano sia la durata della risposta importante, sia il profilo di safety che ha dimostrato essere una molecola molto ben tollerata".