“Siamo convinti che il governo stia intraprendendo un esperimento pericoloso e immorale e lo invitiamo a sospendere i piani per abbandonare le restrizioni il 19 luglio 2021″. Lo scrivono nero su bianco 122 medici e scienziati in una lettera pubblicata sull’autorevole rivista Lancet, nella quale chiedono a Boris Johnson di rivedere il suo piano già annunciato di riaperture, alla luce dell’avanzata della variante Delta, che nel Regno Unito sta causando picchi di contagi (solo ieri oltre 30mila). Uno scenario di pandemia sempre più incalzante – nonostante il 90% della popolazione over 16 della Gran Bretagna risulti avere sviluppati anticorpi contro Sars-Cov-2 – che si innesta sulla fase finale degli Europei di calcio: Wembley ha ospitato le due semifinali ed è iniziato il conto alla rovescia per Italia-Inghilterra, l’ultima gara di domenica 11 luglio che come le due partite precedenti vedrà lo stadio con 60mila tifosi, pieno al 75%. Migliaia i connazionali – compreso il presidente Mattarella – in trasferta, e per stessa ammissione del governo Tory, “il rischio focolaio c’è”. Un rischio già diventato realtà a fine giugno, col rientro dei tifosi finlandesi e danesi da San Pietroburgo. Contagiati dalla variante Delta, che anche in Russia – dove oltre la metà della popolazione resta scettico sui vaccini – sta facendo registrare picchi di contagi e di vittime. Secondo i dati diffusi dal governo di Londra, l’86,4% della popolazione adulta ha ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre il 64,6% risulta essere completamente vaccinato.

“Terreno fertile per nuove varianti resistenti ai vaccini” – L’appello degli scienziati, scrive Cnn, ha finora raccolto una valanga di firme di professionisti sanitari, arrivando a 4200. Il piano delle riaperture, che verrà definitivamente confermato lunedì 12 luglio, per gli esperti è “un esperimento pericoloso, illogico e anti etico”, e vista l’attuale diffusione della variante Delta può “fornire terreno fertile all’emergere di nuove varianti resistenti ai vaccini”. Un’ipotesi avanzata anche da Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia a Padova, convinto che sia necessario mantenere anche per i vaccinati le misure di sicurezza. E il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli, pur sottolineando che grazie alle vaccinazioni non ci sarà una nuova ondata, invita alla “prudenza e responsabilità nei comportamenti”.

In Uk ospedali già sotto pressione – La prudenza sembra però acqua passata per l’esecutivo Tory, che tra 11 giorni abolirà le ultime misure introdotte con la pandemia. E che è disposto, pur di tornare alla normalità, a fare i conti con altri morti e picchi di infezioni. Scenari già palesati chiaramente anche all’inizio dell’emergenza sanitaria, quando Johnson puntava sull’immunità di gregge. Un obiettivo che non solo non è stato raggiunto, ma che è stato rapidamente depennato a seguito dell’imponente ondata di infezioni che aveva travolto il Paese, dove le chiusure non erano ancora state decretate a differenza degli altri Stati in Europa (ad eccezione della Svezia). A più di un anno di distanza, la situazione nel Regno Unito – che più di tutti in Europa ha vaccinato la sua popolazione e più rapidamente degli altri – indica già un trend in peggioramento: la curva dei ricoveri inizia ad aumentare e gli ospedali tornano ad essere sotto pressione per l’aumento di pazienti Covid e per il personale medico-sanitario costretto a isolarsi dopo avere avuto contatti con persone positive. Col risultato che diverse strutture rimandano gli interventi chirurgici per quella che il Guardian definisce già “la terza ondata”.

Downing Street, peraltro, ha ben presente che la curva dei contagi non si fermerà. Anzi, ha precisato il ministro della Salute Sajid Javid, potrebbe arrivare a 100mila contagi al giorno a fine agosto e a 50mila proprio nei giorni della rimozione della misure. Dopo le osservazioni di Javid i medici hanno avvertito come l’infezione colpisca ora “in modo sproporzionato” i più giovani, ai quali non è stato offerto il vaccino. “Alla luce di questi gravi rischi, e dato che la vaccinazione offre la prospettiva di raggiungere rapidamente lo stesso obiettivo dell’immunità della popolazione senza incorrere in rischi, consideriamo non etica e illogica qualsiasi strategia che tolleri un alto livello di contagi”, si legge nella lettera che annovera tra i suoi firmatari anche Sir David King, ex consigliere capo scientifico del governo, e il dottor Chaand Nagpaul, presidente della British Medical Association.

“Rinviare riapertura fino alla vaccinazione degli adolescenti” Gli esperti quindi nella lettera suggeriscono di seguire la linea indicata dal ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, che ha proposto alla Cancelliera Angela Merkel la rimozione delle restrizioni entro fine agosto, perché soltanto allora anche gli adolescenti avranno ricevuto il vaccino. “Il governo – scrivono gli esperti – dovrebbe ritardare la completa riapertura fino a quando a tutti, compresi gli adolescenti, non sarà stata offerta la vaccinazione e e fino a quando non saranno state messe in atto misure nelle scuole come un’adeguata ventilazione e il distanziamento. Fino ad allora, le misure di sanità pubblica devono includere quelle richieste dall’Oms (mascherina da indossare negli spazi chiusi, anche per i vaccinati)”. A chiarire ulteriormente la questione è Deepti Gurdasani, epidemiologo della Queen Mary University e promotore dell’appello su Lancet. “Il governo ha deliberatamente scelto di esporre i bambini a infezioni di massa, piuttosto che proteggerli nelle scuole o vaccinarli. Questo – ha aggiunto – non è etico ed è inaccettabile. I nostri ragazzi hanno già sofferto molto nell’ultimo anno e ora sono condannati a subire le conseguenze di questo pericoloso esperimento”.

Ospedali britannici di nuovo sotto pressione causa Covid – E mentre gli scienziati si scontrano con le decisioni del governo Johnson, il Sistema sanitario britannico torna a essere particolarmente sotto pressione per l’aumento dei casi di coronavirus e quella che il Guardian definisce l’inizio della terza ondata. I medici si trovano infatti costretti a rinviare gli interventi chirurgici, compresi quelli oncologici, per l’aumento di pazienti Covid e per il personale medico-sanitario costretto a isolarsi. Il timore è che la situazione possa solo peggiorare nelle prossime settimane. Anche per questo i direttori sanitari degli ospedali britannici chiedono che i medici che entrano in contatto con positivi negli ospedali non siano costretti a isolarsi. Il direttore sanitario del Leeds Teaching Hospitals Phil Wood ha detto che “in base all’esperienza delle precedenti ondate di pandemia stiamo mettendo in atto piani per aiutarci a trattare un numero maggiore di ricoveri Covid pur continuando a fornire assistenza a quei pazienti in attesa di operazioni programmate”.

Wood ha aggiunto che “anche se la cura di ogni paziente è importante per noi, abbiamo dovuto posticipare alcune operazioni elettive pianificate per garantire che i pazienti che necessitano di cure urgenti abbiano la priorità“. Anche perché “stiamo assistendo a un aumento dei pazienti ricoverati nei nostri ospedali con Covid-19”. Anche il Royal Orthopaedic Hospital di Birmingham ha dovuto posticipare alcuni interventi chirurgici programmati perché un gran numero del suo personale è in quarantena dopo essere stato in contatto di qualcuno con sintomi Covid, ha riferito il Guardian. In difficoltà anche i servizi di ambulanza nelle Midlands occidentali, nello Yorkshire e nel nord-ovest.

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