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Sangiovanni e Giulia: “Fare l’amore per la prima volta? Vuol dire essere una cosa sola. Ma a noi non è ancora successo”

I due si sono conosciuti ad “Amici di Maria De Filippi”. Lei ha battuto lui all’ultimo vincendo il programma ma il loro amore va oltre qualsiasi competizione. È il momento d’oro di Sangiovanni e Giulia Stabile 

di Andrea Conti

Sono una delle coppie più amate dello spettacolo. Giovani, concentrati sul lavoro, concreti ma anche spensierati come due bambini. Giulia Stabile e Sangiovanni fanno coppia fissa dopo esserci conosciuti e amati subito dentro la scuola della ventesima edizione di “Amici di Maria De Filippi” e raccolgono i frutti dei loro primi successi. Sangiovanni da cinque settimane è in testa alla classifica degli album più venduti con doppio disco di platino in tasca e oltre 140 milioni di streaming, Giulia dopo la vittoria ad “Amici” è stata promossa nel corpo di ballo della prossima edizione del talent show.

Il loro è stato un colpo di fulmine. “Un giorno che lo sapevo in camera a riposare mi sono sdraiata accanto a lui e ci siamo guardati, avvicinati sempre di più, – ha confessato Giulia a Vanity Fair – ho sentito in pancia un solletico e, mentre le labbra si toccavano piano piano, mi sono come sollevata da terra”. Lui ha specificato: “Dai, non era proprio un bacio, era quasi a stampo, come tra due bambini”. Giulia poi ha aggiunto: “Fare l’amore per la prima volta? Vuol dire essere una cosa sola. Ma a noi non è ancora successo”.

Il loro amore è stata anche una crescita personale: “Mi sono sempre guardata allo specchio e non mi sono mai vista bella. Sangiovanni mi ha aiutato tantissimo a crescere, mi ha consigliato di guardarmi allo specchio e riuscire ad accettarmi. Tutti quanti possiamo essere apprezzati da qualcuno”.

A proposito di amore e di rispetto Sangiovanni ha detto la sua su un tema attualissimo come il Ddl Zan e non solo. Secondo il cantautore ci vogliono “leggi più inclusive per chi è considerato diverso e sbagliato quando ognuno è solo normale e speciale nella propria unicità. Penso alle minoranze di popoli dentro un altro popolo, alle discriminazioni razziali e all’esclusione sociale, a chi giudica ancora il mondo Lgbt, alle persone con problemi mentali, ai disabili, agli altri che come noi fanno lavori non usuali. Prevederei qualche pena, una multa per chi non accetta gli altri a causa di una certa chiusura. Non saprei come risolverla altrimenti”.

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