#milanononsiferma. Un hashtag, quello ideato alla fine di febbraio 2020, a poco più di una settimana dal primo storico lockdown, che ha suscitato emozioni contrastanti: da chi elogiava il carattere stoico del capoluogo lombardo, a chi invece criticava quest’audacia, considerandola un azzardo in vista della crescita dei contagi. Un hashtag che, tuttavia, sarebbe da associare anche a chi prima, dopo, ma soprattutto durante il lockdown, si è sforzato di aiutare le classi meno abbienti, in maniera gratuita. Questo, infatti, è stato l’oggetto della manifestazione tenutasi venerdì pomeriggio davanti a Palazzo Marino, in Piazza della Scala. “CONTRO UN MODELLO DI CITTÀ CHE PRIVATIZZA – Brigate volontarie in presidio al Comune”: così titola su Facebook l’evento promosso da alcune delle brigate popolari meneghine, che operano principalmente nelle periferie della città. L’evento è stato organizzato da Brigata Abd Elsalam (il cui nome ricorda il militante del gruppo sindacale USB, ucciso nel 2016 da un tir durante un presidio davanti alla sede GLS di Piacenza), Brigata Nori Brambilla, Brigata Ho Chi Minh e dall’Associazione Scighera; oltre a loro, hanno presenziato Asia Usb, Off Topic, Cambiare Rotta Milano e il coordinamento milanese di “Potere al Popolo!”.

La contestazione davanti alla sede del Comune si è principalmente incentrata sul cosiddetto “modello Milano” riguardante, secondo i manifestanti presenti, alcuni degli aspetti più delicati della città, che hanno acquisito ancora più importanza a causa della pandemia da Covid-19. Tra essi spiccano l’emergenza abitativa, in particolar modo riguardo case popolari, con annessa la continua gentrificazione e privatizzazione delle aree milanesi, che rischia di tagliare fuori le famiglie meno abbienti che risiedono nei quartieri presi di mira dalle stesse privatizzazioni. Come evidenziato da un intervento pubblico di Gianluca, membro di Off Topic, “sebbene ci sia stato l’ingresso di imponenti capitali privati ed esteri, non c’è stata invece un’equa distribuzione della ricchezza, aumentando di molto le disuguaglianze sia tra centro e periferia, ma anche tra le stesse periferie. La gentrificazione è un fenomeno che sta arrivando proprio in queste periferie. Lo Scalo Romano, per esempio, come gli altri scali ha attirato le attenzioni dei grandi gruppi internazionali, che stanno rideterminando queste zone rendendole sì più attrattive, ma che creano problemi a coloro che non possiedono un reddito sufficiente per continuare a vivere in queste zone riqualificate”.

Successivamente, è intervenuta Elena Lott, membro della Brigata Abd Elsalam, che ha spiegato a ilfattoquotidiano.it le criticità e le richieste che il suo collettivo ha presentato al Comune. La Brigata Abd Elsalam, grazie anche al contributo del progetto “Nessuno Escluso” di Emergency, si è impegnata a distribuire gratuitamente pacchi alimentari, e di qualsiasi genere, alle famiglie meno abbienti, concentrandosi sul quartiere Corvetto. Uno dei fattori che ha mosso l’indignazione della Brigata riguarda l’assenza di uno spazio in cui operare, sebbene gli stessi membri abbiano fatto richiesta a marzo al Comune di Milano, senza però ottenere risposte. Risposta che invece è arrivata da parte del Municipio 4, concedendo però loro un luogo temporaneo e in parte inadatto; tutti gli altri edifici appartenenti al Municipio 4, infatti, erano già stati dati in concessione a privati. Il Comune, alla fine, ha ricevuto i membri della Brigata poco prima della manifestazione organizzata, ai quali però ha solo comunicato dell’esistenza di un futuro bando, che verrà attivato per tamponare l’emergenza abitativa. Attualmente la Brigata è ospitata dal C.I.Q – Centro Internazionale di Quartiere, una realtà che si occupa di eventi e attività culturali sempre appartenente al Municipio 4. Tuttavia, si tratta di una collocazione temporanea, che resta inadatta per l’attività svolta dalla Brigata (la grande criticità riguarda specialmente l’immagazzinamento di cibo che rischia di andare a male, come frutta e verdura, da destinare poi alle famiglie). Anche in vista delle sempre più vicine elezioni comunali, sarà interessante vedere come risponderà la giunta del sindaco Sala alle richieste dei collettivi; una goccia in quell’oceano di indignazione che sta montando negli ultimi mesi, dai “giovani lavoratori stagionali” che rifiutano contratti con stipendi irrisori, fino alla morte di Adil Belakhdim, il sindacalista ucciso da un tir, sempre venerdì, durante un presidio a Biandrate, davanti alla sede della Lidl.

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