Un piano globale sulle infrastrutture per i Paesi a basso reddito. È la risposta dei leader del G7 alla Via della Seta lanciata dalla Cina. Approvata su proposta americana, l’iniziativa – che si chiamerà Build Back Better World – è stata approvata durante il summit in corso in Cornovaglia e la Casa Bianca sottolinea in una nota “l’enorme bisogno di infrastrutture in Paesi a basso e medio reddito”. Il piano è stato approvato durante la seconda giornata di lavori, guidati dal Regno Unito, che prevede altre sessioni dedicate alla flessibilità, alla politica estera, alla politica sanitaria e dei vaccini.

A quest’ultimo proposito è stato anticipato l’annuncio di un piano globale di contrasto coordinato delle prossime pandemie che prevede anche la riduzione da 300 a 100 giorni dei tempi per la ricerca e lo sviluppo di un vaccino. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha introdotto la giornata con un messaggio rilanciato anche via Twitter in cui ha salutato come “un momento storico” l’annunciata dichiarazione sulla cooperazione contro la pandemia al G7 di Carbis Bay: “Con questo accordo, le maggiori democrazie del mondo intendono impegnarsi a impedire che una pandemia mondiale si verifichi di nuovo e che non si ripetano mai più le devastazioni causate dal Covid-19″, ha ribadito.

Il tema è stato al centro anche dell’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha sostenuto la necessità “di riformare e rafforzare l’Oms”, con un ruolo più forte per Fmi e Banca mondiale, sottolineando la necessità di prepararsi fin d’ora per la prossima pandemia, anche concordando in anticipo la distribuzione dei vaccini. Il premier ha avuto un bilaterale con Joe Biden: l’incontro è “andato molto bene”, ha spiegato Draghi al termine del colloquio ribadendo che “i due pilastri della politica estera italiana sono l’europeismo e l’atlantismo”. Con Biden, ha aggiunto, “siamo d’accordo su molti temi: donne, giovani, difesa degli ultimi, diritti umani, diritti civili, diritti sociali e tutela dell’ambiente che è il tema chiave della nostra presidenza del G20″.

La sessione finale sul piano anti-pandemia è stata allargata nel pomeriggio dal formato dei soli 7 Grandi e dei vertici Ue ai leader ospiti di Australia, Corea del Sud e Sudafrica, nonché a quello dell’India in videocollegamento. Presenti pure il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, e il numero uno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Ghebreyesus. La dichiarazione sul piano pandemico globale – che segue l’annunciata donazione di un miliardo di vaccini anti-Covid (di cui 500 milioni dagli Usa e 100 milioni dal Regno Unito) fra il 2021 e il 2022 ai Paesi del mondo a più basso reddito – include l’impegno a una maggiore condivisione dei dati sanitari, a un incremento degli esami genomici in grado d’individuare le varianti dei virus e il sostegno a una riforma e a un rafforzamento del ruolo dell’Oms. Domenica infine il vertice si chiuderà a metà giornata dopo altre due sessioni dedicate ai dossier della società aperta e a quello cruciale del clima e di una politica più verde.

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