Il corpo di un bambino di 15 mesi è stato trovato dalla polizia norvegese sulla costa sud-occidentale del Paese, vicino a Karmoy. Si chiamava Artin ed è morto annegato il 27 ottobre scorso, mentre la sua famiglia curdo-iraniana stava attraversando il Canale della Manica: la nave, partita dalla Francia, non raggiunse mai il Regno Unito. Anche gli altri 4 membri della famiglia sono morti nel naufragio. Il cadavere era stato ritrovato già a Capodanno, ma solo ora è stato possibile identificare la vittima tramite il Dna. I suoi resti verranno mandati in Iran per la sepoltura.

“Professionisti qualificati del dipartimento di scienze forensi dell’ospedale universitario di Oslo sono riusciti a recuperare i profili del Dna corrispondenti”, si legge in una nota della polizia norvegese. Le altre vittime sono Rasoul Iran-Nejad, 35 anni, Shiva Mohammad Panahi, 35, Anita, nove, e Armin, sei. La famiglia proveniva dalla città di Sardasht nell’Iran occidentale, vicino al confine con l’Iraq. Altri quindici migranti sono stati portati in ospedale e sul naufragio è stata aperta un’inchiesta a Dunkerque dalla procura francese.

La famiglia con il piccolo Artin era partita dal Kurdistan iraniano nell’agosto 2020, secondo quanto hanno ricostruito Bbc e polizia inglese. Il primo approdo in Turchia, poi tramite la rotta ionica l’arrivo in Italia, probabilmente in Puglia. Quindi la risalita del Vecchio Continente, con l’obiettivo finale di attraversare la Manica, che resta però una delle rotte più mortali.

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