Sessantatré organizzazioni non governative internazionali (tra le quali Amnesty International e Human Rights Watch) ed egiziane (come l’Iniziativa egiziana per i diritti della persona, il gruppo di cui faceva parte Patrick Zaki) hanno pubblicato una lettera aperta indirizzata al presidente Abdelfattah al-Sisi chiedendo che l’Egitto rispetti gli obblighi in materia di diritti umani assunti a livello internazionale.

Nella lettera si richiamano la dichiarazione congiunta presentata da oltre 30 stati (Italia sorprendentemente inclusa) al Consiglio delle Nazioni Unite sui diritti umani il 12 marzo, le preoccupazioni espresse da ben sette esperti delle Nazioni Unite sulle aree di loro rispettiva competenza e l’allarme lanciato dal Gruppo di lavoro sulle detenzioni arbitrarie sul ricorso sempre più massiccio alla carcerazione preventiva per infondate accuse di terrorismo.

La lettera prosegue ricordando l’annoso problema della tortura, definita dal Comitato Onu contro la tortura una “pratica sistematica”, mediante la quale vengono estorte dichiarazioni di colpevolezza usate come prove dai tribunali militari per emettere condanne a pena detentiva e anche alla pena capitale. Si sottolinea infine la drammatica situazione delle carceri – anche questa oggetto di attenzione delle Nazioni Unite – nelle quali nel 2020 sono morti almeno 35 detenuti.

La lettera delle sessantatré ong termina con una serie di raccomandazioni, che potrete leggere qui insieme all’elenco dei firmatari.

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