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Materie prime di record in record. Palladio sopra i 3mila dollari, rame a 10mila. Preoccupa la corsa dei prezzi dei prodotti agricoli

In meno di un mese grano e mais si sono apprezzati di oltre il 20%. L'indice dei prodotti agricoli nell'ultimo anno è salito del 76%. A soffiare sulle quotazioni è anche la speculazione. I metalli sono spinti dalla ripresa delle produzioni industriali a livello globale
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Ogni giorno un record diverso. Da qualche tempo per le materie prime (metalli, alimentari, etc) va così. Oggi è stata la volta del palladio che è salito per la prima volta sopra i 3mila dollari l’oncia (31 grammi). Il metallo, che proviene per lo più da Sud Africa e Canada, è usato nelle marmitte catalitiche per ridurre le emissioni dei veicoli a benzina. Dallo scorso marzo il suo valore è cresciuto del 30%. Andamento simile per il rame, metallo il cui prezzo si muove in sintonia con l’andamento dell’economia cinese che assorbe più della metà della produzione globale. Ieri ha sfiorato i 10mila dollari a tonnellata e nell’ultimo mese ha raddoppiato le sue quotazioni. A volare sono anche i prezzi di alluminio ed acciaio.

Diversi i fattori che stanno alimentando il rally dell’ultimo mese. Il primo è l’incremento della domanda dovuto alla ripresa delle produzioni industriali a livello globale. Dinamica che si sovrappone ad alcune strozzature dal lato dell’offerta. Inoltre i prezzi sono espressi in dollari e la valuta statunitense nell’ultimo mese si è svalutata di oltre il 2% nei confronti delle altre principali monete. L’improvvisa partenza dei prezzi tra marzo e aprile lascia però supporre anche un ruolo della speculazione che si muove sempre su elementi reali ma poi li esaspera.

A preoccupare sono però soprattutto le dinamiche dei prezzi di alimenti base come il grano, la soia e il mais che stanno seguendo la stessa traiettoria. Da inizio aprile il prezzo del grano è cresciuto di oltre il 20%, così come la soia, lo zucchero e altri prodotti. L’indice di Bloomberg che “mappa” le quotazioni dei prodotti agricoli è salito nell’ultimo anno del 76%, l’incremento più forte dell’ultimo decennio. A differenza dei materiali industriali le ricadute sociali di questa dinamica delle quotazioni possono essere molto rapide, soprattutto nei paesi più poveri. Nel 2010/2011, in concomitanza con l’ultimo rialzo dei prezzi paragonabile a quello attuale, si sono verificate le primavere arabe, favorite anche dall’esasperazione per il caro vita delle popolazioni coinvolte.

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