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“Il coprifuoco alle 22 non è destinato a restare fino al 31 luglio”: il governo valuta modifiche graduali sulla base dell’andamento dei dati

È questo, si apprende da fonti di governo, il ragionamento che il premier Mario Draghi e il suo esecutivo hanno fatto confermando nel decreto l’orario del coprifuoco stabilito nella cabina di regia. L’orientamento è di procedere con gradualità ma, già nelle prossime settimane il governo seguirà con la massima attenzione l’andamento dei contagi e, in caso di riscontri positivi, si valuteranno modifiche
“Il coprifuoco alle 22 non è destinato a restare fino al 31 luglio”: il governo valuta modifiche graduali sulla base dell’andamento dei dati
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Se i dati epidemiologici lo permetteranno il coprifuoco alle 22 non è destinato a restare fino al 31 luglio. È questo, si apprende da fonti di governo, il ragionamento che il premier Mario Draghi e il suo esecutivo hanno fatto confermando nel decreto l’orario del coprifuoco stabilito nella cabina di regia. L’orientamento è di procedere con gradualità ma, già nelle prossime settimane il governo seguirà con la massima attenzione l’andamento dei contagi e, in caso di riscontri positivi, si valuteranno modifiche – mantenendo il criterio dei “colori” – al regime di restrizioni previsto nel decreto approvato mercoledì sera.

Di fatto, il coprifuoco resterà per almeno tutto il mese di maggio poi verrà rivalutato, come probabilmente altre misure introdotte nell’ultimo provvedimento anti-Covid. Di “gradualità” ha infatti parlato anche il Comitato tecnico scientifico che al termine della riunione di mercoledì ha chiarito: “Alla luce delle situazione epidemiologica attuale, il Cts, in una strategia di mitigazione del rischio di ripresa della curva epidemica, ritiene opportuno che venga privilegiata una gradualità e progressività di allentamento delle misure di contenimento, ivi compreso l’orario d’inizio delle restrizioni di movimento”, ha spiegato il portavoce Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità.

A scagliarsi contro la conferma del coprifuoco alle 22, nelle scorse ore, è stata in primis la Lega, ‘sostenuta’ anche dalla Regioni. “Tutte le Regioni, tutte tutte, anche quelle di sinistra, chiedevano di rivedere queste norme, per esempio spostando l’orario del coprifuoco e concedendo alcune aperture in più”, l’attacco del leader Matteo Salvini in un’intervista a Il Giornale. “Hanno prevalso criteri ideologici, non scientifici”, ha aggiunto. La linea di Draghi, in un momento cruciale come l’allentamento delle misure, è stato però improntato alla prudenza e a quella “gradualità” invocata proprio dai criteri degli scienziati. Con l’idea, confermata poi da fonti governative, di valutare nelle prossime settimane come la curva epidemiologica ‘reagirà’ alle riaperture programmate dal 26 aprile.

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