Nel giorno di debutto del nuovo portale di Poste, la campagna vaccinale in Lombardia continua ad andare a singhiozzo. E, per accorpare il numero di prenotazioni altrimenti troppo basso, si ferma un altro hub, questa volta a Milano, dove i responsabili del centro allestito al Museo della scienza e della tecnica, al momento dedicato agli insegnanti, hanno deciso di sospendere le somministrazioni. Proprio come accaduto in Brianza e il 25 marzo a Iseo, dove il palazzetto adibito era rimasto semivuoto. Ci sono le dosi, ma mancano le liste delle persone da vaccinare. Lo spiega al telefono Valeria Picchi, direttrice operativo di Multimedica, che coordina il centro vaccinale milanese: “Abbiamo temporaneamente sospeso le vaccinazioni, perché le prenotazioni di questa settimana erano un numero limitatissimo. Abbiamo chiuso fino a martedì 6 aprile, quando abbiamo accorpato circa 200 prenotazioni“. Martedì 31 marzo, gli operatori del Museo si sono ritrovati con la metà delle persone attese e così hanno tenuto le dosi in frigorifero. Ieri, giovedì 1 aprile, la decisione di sospendere e accorpare le poche prenotazioni restanti nel primo giorno utile dopo Pasqua. “Le dosi di Astrazeneca ci sono, ma non governiamo noi il sistema delle prenotazioni, noi stiamo facendo di tutto per vaccinare il numero più alto di persone in base agli elenchi forniti – continua – l’unica cosa chiesta ed ottenuta da Ats è stata quella di accorpare gli appuntamenti, non ha senso tenere aperto un centro vaccinale per 10 prenotazioni“. Dall’hub, inoltre, fanno sapere di aver dato la disponibilità ad Ats e Regione Lombardia per continuare le iniezioni anche ai 75-79enni della prima fase della campagna di massa che dovrebbe iniziare dal 12 aprile. Ma questo solo laddove il vaccino previsto per questa categoria sia Astrazeneca, dal momento che il Museo non ha la possibilità di conservare Pfizer.

LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA – Un caos, quello delle vaccinazioni in Lombardia, che va avanti dal 20 marzo, quando a Como, Cremona e Monza andò in tilt il sistema di convocazione per sms e gli operatori chiamarono i cittadini uno a uno al telefono per non sprecare le dosi. Sono seguiti altri giorni di disagi, con centri vaccinali costretti allo stop. A Verano Brianza, come raccontato dal ilfattoquotidiano.it, l’hub è stato chiuso due volte. A Iseo invece sono passati da 800 a poco più di cento vaccinazioni al giorno. Due settimane che hanno visto anche l’azzeramento dei vertici di Aria deciso dal presidente Attilio Fontana e dalla sua vice con delega alla sanità Letizia Moratti, le promesse di Bertolaso di vaccinare tutti entro l’estate e l’avvio del sistema di Poste per far fronte ai disservizi. Malfunzionamenti dovuti anche alla decisione dei vertici regionali di anticipare la campagna vaccinale degli over 80, nonostante non ci fossero i tempi tecnici per adeguare la piattaforma.

Articolo aggiornato alle ore 16 del 5 aprile
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