Il mondo FQ

Sciopero metro, tram e bus del 26 marzo: ecco gli orari dello stop. I sindacati: “Contratto scaduto nel 2017, ma le aziende rimandano”

L'astensione dal lavoro si svolgerà nel rispetto delle fasce di garanzia. Gli orari del blocco in alcune delle principali città, da Torino a Reggio Calabria
Sciopero metro, tram e bus del 26 marzo: ecco gli orari dello stop. I sindacati: “Contratto scaduto nel 2017, ma le aziende rimandano”
Icona dei commenti Commenti

Sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico locale domani 26 marzo per 24 ore. L’astensione dal lavoro si svolgerà nel rispetto delle fasce di garanzia e sarà articolato secondo modalità locali. Questi gli orari dello stop di bus, tram e metropolitane in alcune delle principali città: Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; Milano dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio; Venezia Mestre 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio ; Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Firenze dalle 9.15 alle 11.45 e dalle 15.15 a fine servizio; Roma dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Napoli dalle 9.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Bari dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 15:30 a fine servizio; Reggio Calabria dalle 8 alle 18 e dalle 21 a fine servizio.

L’obiettivo dei sindacati è quello di riaprire la discussione sul Contratto collettivo nazionale di lavoro. Le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, Faisa-Cisal, Ugl-Fna spiegano che “nonostante il contratto sia scaduto nel 2017 le associazioni datoriali continuano a praticare tattiche dilatorie e, pertanto, a nulla sono serviti i tentativi messi in campo dal sindacato per scongiurare lo sciopero”. E questo accade, continuano, nonostante “nel Decreto Sostegni i datori di lavoro abbiano ricevuto un indennizzo per i mancati ricavi da traffico pari a 800 milioni di euro“. “Da quasi quattro anni – sottolineano le organizzazioni sindacali – aspettano il rinnovo del contratto, oggi è più che mai necessario per recuperare la perdita di potere di acquisto dei salari e vedere garantiti i diritti mentre al contempo le aziende del settore continuano a prendere ingenti contributi dallo Stato. Ultimo è lo stanziamento, nell’ambito del Decreto Sostegni pari a 800 milioni di euro, che si aggiungono a quelle già ricevute”. Nella stessa nota, le associazioni di categoria sottolineano come risultino vuote le parole di sostegno dei datori di lavoro, se non seguite da reali misure di aiuto nei confronti dei dipendenti. “L’atteggiamento tenuto dalle associazioni datoriali – concludono – dimostra altresì che il sistema del trasporto pubblico italiano va riformato al più presto perché l’eccessiva frammentazione, con oltre 900 aziende, è alla base delle inefficienze che gli utenti rilevano giornalmente”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione