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Con un sondaggio i Forestali bocciano la riforma Renzi-Madia

Con un sondaggio i Forestali bocciano la riforma Renzi-Madia
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Le Guardie dei nostri parchi proprio non ci stanno. Non gli va giù di essere stati assorbiti dall’Arma, militarizzati, vanificati. E qualche giorno fa hanno preso male le parole del comandante generale Teo Luzi che in Parlamento, durante una audizione, ha detto che se si facesse un sondaggio, “visto che in Italia si vive di questo”, i Forestali sarebbero contenti di essere oggi Carabinieri grazie alla riforma Renzi-Madia.

Cioè a quel Decreto Legislativo 177 del 2016 che ha riorganizzato le pubbliche amministrazioni e offerto su un piatto d’argento allo Stato Maggiore dei Carabinieri il Corpo dei Forestali, che ne ha preso la gran parte delle funzioni e delle strutture materiali, come racconto qui.

Aprirti cielo. Tra le chat private e i profili social si è levato un gran brusio, tanto che alla fine le associazioni che raggruppano gli appartenenti al Corpo hanno deciso di fare un passo: organizzare quel sondaggio. È emerso che 9,5 Forestali su 10 bocciano la riforma Madia, la soppressione della Forestale e il transito coatto in altri Enti dello Stato. Plebiscito totale anche per il ripristino del Corpo Forestale dello Stato. Hanno partecipato al sondaggio 2.154 persone aventi un profilo Google.

I dati della consultazione verranno divulgati in occasione dell’imminente audizione della FeRFA, la Federazione Rinascita Forestale Ambientale, presso le Commissioni riunite I e IV della Camera dei Deputati. Già. Perché il Parlamento sta esaminando tre proposte di legge (presentate alla Camera dal deputato del Movimento 5 Stelle Maurizio Cattoi, Silvia Benedetti del Gruppo Misto e da Luca De Carlo di Fratelli d’Italia) per l’istituzione della Polizia forestale, ambientale e agroalimentare nell’ambito della Pubblica Sicurezza. Non tutto è perduto per le ex 7500 Guardie Forestali.

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