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Ultimo aggiornamento: 13:21 del 21 Marzo 2021

Vaccini covid, Sileri: “È grave quanto sta accadendo in Lombardia. Serve un’unica piattaforma nazionale in tempi rapidi”

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“Non mi sono sentito né con Bertolaso, né con la Moratti, ma accadrà questa settimana. Non è possibile che una piattaforma dedicata alla vaccinazione non stia funzionando, tenendo conto anche dei mesi di lavoro che ci sono dietro. Non ricevere il messaggio di notifica di un appuntamento per il vaccino è qualcosa di grave, a maggior ragione se consideriamo che si tratta di soggetti molto anziani“. Così, ai microfoni de “Il caffè della domenica”, su Radio24, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri commenta il caos in Lombardia e le défaillance della piattaforma Aria, il sistema di prenotazione dell’azienda regionale che gestisce il portale delle vaccinazioni.

E aggiunge: “Non è neppure possibile avere 21 sistemi sanitari regionali che vadano in ordine sparso. Mi chiedo sempre da medico e da politico come mai non si possa arrivare ad avere in tempi molto rapidi un’unica piattaforma nazionale. Diventerebbe così tutto più facile, anche nella comunicazione col governo centrale. Non è possibile avere un Molise o una Calabria che vadano a una velocità diversa rispetto ad altre regioni. E non è possibile che proprio in Lombardia, con 10 milioni di abitanti e dotata di un sistema sanitario che, per molti ospedali presenti, è considerato di eccellenza, rimanga indietro con le vaccinazioni per un messaggino che non parte. Per il futuro non possiamo permetterci più cose del genere“.

Sileri poi assicura: “Da metà aprile ci sarà un’esplosione del numero di vaccini che arrivano e che potranno quindi essere somministrati, perché ci sarà, ad esempio, anche il vaccino Johnson & Johnson. Credo realisticamente che per la fine dell’estate saranno completamente vaccinati i due terzi delle persone che aderiranno volontariamente al vaccino. Tutto questo, però, a patto che non vengano fuori delle varianti che eludono i vaccini esistenti. Al momento non sembrerebbe così, ma tutto può accadere. E’ chiaro che a quel punto dovranno essere riprogrammati i vaccini, ma, ripeto, il numero di dosi di vaccino che stanno arrivando e che continueranno ad arrivare sarà crescente al punto da coprire tutto il fabbisogno”.

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