La commissione lavoro del Senato ha dato parere favorevole alla proposta di direttiva dell’Unione europea sul salario minimo. Il testo di Bruxelles chiedeva a tutti gli Stati membri dell’Unione di individuare soglie minime di salario, lasciando libertà sul modo per raggiungere l’obiettivo. Poco importa che sia introdotto per legge (salario minimo legale) o attraverso la contrattazione collettiva prevalente, per esempio, in Italia. Ieri il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha detto che “il tema della povertà fra chi lavora è una delle questioni prioritarie, per cui ho manifestato sostegno all’iniziativa comunitaria per l’adozione di una direttiva su salari minimi in Europa“.

Per i senatori del MoVimento 5 Stelle in commissione Lavoro questo è “uno stimolo ulteriore per arrivare in tempi rapidi anche in Italia a una legge sul salario minino orario, capace di contrastare fenomeni di concorrenza sleale, dumping salariale e contratti pirata, e garantire ai lavoratori una retribuzione proporzionata e sufficiente ad assicurare loro un’esistenza libera e dignitosa”. Il M5s, firmatario di una delle proposte di salario minimo che giacciono in Parlamento che però durante il governo Conte non si è mai tradotta in azioni concrete, propone di favorire l’introduzione di una soglia minima salariale inderogabile per spingere verso l’alto i minimi retributivi e rafforzare al tempo stesso i contratti collettivi. “Una sorta di ‘soglia-test’ di dignità ed adeguatezza, che opererebbe solo sulle clausole relative ai ‘minimi’ salariali, se inferiori alla soglia individuata, lasciando quindi alla contrattazione collettiva, e dunque ai sindacati e alle organizzazioni datoriali, la prerogativa di regolare le altre voci retributive”.

Il punto è cruciale perché i sindacati sono storicamente contrari a un salario minimo legale, che a loro detta toglierebbe peso e importanza alla contrattazione collettiva. Di qui l’ipotesi di procedere ancorando il minimo a quello previsto dai Ccnl firmati dalle sigle più rappresentative, cosa che però richiederebbe innanzitutto una legge sulla rappresentanza. La Cgil ne discuterà mercoledì durante il webinar Verso una direttiva europea su salari minimi e contrattazione” con Maurizio Landini, numero uno del sindacato, e Susanna Camusso, segretaria fino al 2019. L’incontro si potrà seguire sulla pagina Facebook della CGIL a partire dalle 9.30.

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