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Sondaggi, con Conte il M5s sale al 18,8%. Il gradimento dell’ex premier aumenta al 67% mentre Draghi cala al 69. Crollano i dem (17,2)

Dalle rilevazioni di Demos per Repubblica emerge che a marzo i pentastellati hanno guadagnato oltre 3 punti rispetto a febbraio, mentre con le traumatiche dimissioni di Zingaretti è proseguito il declino del Pd. L'eventuale alleanza tra 5 Stelle guidati dall'ex premier, dem e Leu si proietta oltre il 40%. Ipsos: "Il 30% degli elettori Pd è per asse stabile con gli alleati del Conte 2"
Sondaggi, con Conte il M5s sale al 18,8%. Il gradimento dell’ex premier aumenta al 67% mentre Draghi cala al 69. Crollano i dem (17,2)
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Dopo l’avvio del governo Draghi e con Giuseppe Conte che si prepara a guidare il Movimento, i 5 Stelle avanzano nei sondaggi. Superando nettamente sia il Pd sia Fratelli d’Italia. E proiettando l’eventuale alleanza con i dem e Leu oltre il 40%. Dalle rilevazioni di Demos per Repubblica emerge infatti che a marzo i pentastellati hanno guadagnato oltre 3 punti rispetto a febbraio, al 18,8%, mentre con le traumatiche dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario è proseguito il declino del Pd (al 17,2, -3,7 punti). Netto aumento, in percentuale, anche per i sostenitori di Leu che passano dal 3,2 al 4,5%. Stabile invece al 17% il partito di Giorgia Meloni, l’unico all’opposizione, e lieve scivolamento per la Lega, al 22,3%. Forza Italia arriva a superare di poco l’8%. Ed è sempre Demos ad attestare che Conte resta il leader più apprezzato subito dopo il nuovo premier, che perde terreno rispetto a un mese da scendendo dal 71 al 69% mentre il predecessore sale dal 65 al 67%. In fondo alla classifica c’è il leader di Iv Matteo Renzi con il 17% dei consensi personali.

Intanto il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera dà conto negli umori del partito che ha richiamato Enrico Letta a “raccattare i cocci”, come lo stesso ex premier ha spiegato venerdì sera tra il serio e il faceto a Propaganda live. L’idea che il futuro del Pd sia un asse stabile con gli alleati del governo Conte 2, M5s e Leu – sempre sostenuta da Letta – convince la maggioranza relativa degli elettori pentastellati (49%) e il 30% di quelli dem. Mentre il 49% pensa che la strategia migliore per essere competitivi rispetto al centrodestra sia cercare di riconquistare quanti negli ultimi anni si sono allontanati dai dem, proponendosi come forza unica e maggioritaria del centrosinistra. Sullo sfondo il giudizio sull’addio di Zingaretti: quasi un italiano su due ritiene giusta la decisione e la quota sale al 59% tra gli elettori Pd. Il 23% dei quali esprime poi gradimento per l’arrivo di Letta, preferito rispetto alle ipotesi Bonaccini (19%), Finocchiaro (10%), Pinotti (7%) e Orlando (5%). Ma un terzo degli intervistati non si esprime.

Quanto ai temi su cui puntare, spiega nella sua analisi sul Corriere il presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, gli elettori dem mettono ai primi posti crescita economica, legalità, nuovi posti di lavoro, giustizia sociale, riduzione delle tasse e ambiente. Priorità in gran parte sovrapponibili a quelle dell’elettorato 5 Stelle.

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