Prevedere nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza un investimento complessivo di “39,1 miliardi di euro per interventi di riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare pubblico non residenziale”. A chiederlo sono stati l’istituto di ricerca Nomisma e Rekeep, capofila del principale gruppo italiano attivo nell’integrated facility management, in una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, al ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e al ministro delle Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

Un simile investimento, viene evidenziato nella missiva, “risulta in grado di garantire all’Italia un programma integrale di investimenti su tutti gli uffici comunali e le scuole territoriali, in larga parte datati e con rilevanti necessità di riqualificazione. La cifra attualmente prevista nel Piano, pari a circa 8 miliardi di euro – argomentano Nomisma e Rekeep – non risulta, invece, sufficiente per attuare tutti gli interventi necessari, ponendo anche pesanti interrogativi sulle priorità tra gli stessi”.

L’ammontare complessivo dell’investimento necessario è stato calcolato da Nomisma sulla base di un’analisi del patrimonio immobiliare degli Enti Locali portata avanti nell’ambito dello studio svolto con Rekeep dal titolo Un Green New Deal sul patrimonio immobiliare pubblico: nuove economie ed effetti ecosistemici. Secondo lo studio, in particolare, l’investimento complessivo pluriennale di circa 39 miliardi potrebbe generare: un effetto moltiplicativo sul Pil italiano pari a 3,6 volte la somma investita e la creazione di 870mila nuovi posti di lavoro; una riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa 934mila tonnellate annue; una rivalutazione del valore degli immobili pubblici di oltre il 30%; risparmi energetici pari a oltre 450 milioni di euro all’anno oltre a un aumento della sicurezza degli edifici ed una riduzione delle spese di manutenzione.

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