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M5s, la fuga di notizie rischia di far saltare il vertice a Marina di Bibbona. Grillo: “Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere”

Il summit era stato convocato dal fondatore per fare il punto sulla leadership interna e ricompattare il gruppo dopo i terremoti delle ultime settimane. Tra i convocati, molto probabilmente, anche Giuseppe Conte. Ora però l'incontro potrebbe essere rinviato. Intanto è stata notificata l'espulsione ad Alessio Villarosa
M5s, la fuga di notizie rischia di far saltare il vertice a Marina di Bibbona. Grillo: “Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere”
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Rischia di saltare il summit dello stato maggiore M5s a Marina di Bibbona dopo la fuga di notizie delle ultime ore. Il vertice, voluto da Beppe Grillo e molto probabilmente con la presenza anche del premier Giuseppe Conte, era stato organizzato per fare il punto della situazione sulla leadership interna del Movimento e cercare di ricompattare il gruppo dopo i terremoti delle ultime settimane.

A essere stato convocato era lo stato maggiore dei 5 stelle, da Luigi Di Maio a Roberto Fico, passando per il capo politico reggente Vito Crimi e altri volti noti del Movimento. La notizia è però trapelata già ieri pomeriggio e oggi rilanciata dai quotidiani. Secondo l’agenzia Andnkronos, sarebbe su tutte le furie per la fuga di notizie. Il comico aveva chiesto massima riservatezza proprio per evitare fotografi e cronisti assiepati. Anche per questo non è escluso che il vertice possa essere rinviato per evitare la presenza dei giornalisti. Proprio in questo senso andrebbe interpretato il tweet di Grillo che, intorno all’ora di pranzo, ha rilanciato: “Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere (Ludwig Wittgenstein)”.

Intanto dentro il Movimento continuano le tensioni. Oggi è stata notificata l’espulsione dell’ex sottosegretario Alessio Villarosa. “Ancora non so cosa farò: probabilmente il ricorso lo farò. Ora mi hanno chiesto di mandare le controdeduzioni, poi vedremo. Io mi sono astenuto sul voto a Draghi per far capire che il nostro problema era il metodo costruito per questa votazione: gli endorsement, il quesito, i metodi. Io e altri ritenevamo che si dovesse rifare la votazione, abbiamo seguito le procedure previste per chiederlo ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta”, ha dichiarato. E’ stata invece sospesa in attesa della fine della procedura, l’ex ministra Barbara Lezzi. “Ho qualche giorno di tempo per presentare le mie controdeduzioni e lo farò puntualmente ripercorrendo tutte le fasi che mi hanno condotto alla scelta di votare No al governo Draghi. Conosco lo statuto in tutte le sue parti, conosco bene tutte le regole sottostanti alle diverse procedure e ho agito e agirò rispettando il tutto”.

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