Ha ucciso Aristotele. E non è una cosa che gli si possa perdonare! Aristotele diceva che un asino è definito da quel che fa un asino. Dalla sua utilità ad esempio, dal sapore della sua carne… Hai mai assaggiato un coglione d’asino? Potresti provare. Potresti metterti a descrivere tutti i modi in cui un asino può fare l’asino e tutti i modi in cui noi possiamo relazionarci con il suo essere asino e sapresti cos’è un asino.

Roberto Mercadini ti racconta duemila fatti indiscutibili su come funzionano le cellule dell’asino, come i fotoni attraversano l’asino, come è successo che l’asino, che era un mollusco, alla fine ha fatto l’asino, e come mai l’asino sta con i piedi per terra. E poi aggiunge osservazioni più generali su come i fatti si concatenano, le casualità si scatenano, gli errori evolutivi si sovrappongono e deviano il mollusco, il pesce, l’anfibio, il primo mammifero che era un topo… E via via, su su sulla linea evolutiva poi si arriva ad avere quelle orecchie d’asino, lunghe, quella coda, quella testardaggine… E ti dimostra quindi, dati alla mano, che la cosa veramente importante da sapere sull’asino è che è un casino pazzesco e che nessuno è finora riuscito realmente a farsi una ragione del bordello demenziale che gli ha dato quelle orecchie tipo corna molli.

E per spiegare questo ha fatto spettacoli e video e scritto libri a bizzeffe, costruendo una mappa del mondo alla ricerca dell’assurdo e dimostrando che l’assurdo è la più potente molla evolutiva. E, ripeto, nessuno può capirci un cazzo. E ci sono alcuni milioni di italiani che hanno visto le sue opere e c’è da chiedersi se le abbiano capite oppure si siano limitati a ridere delle sue folgoranti battute, del suo muoversi sul palcoscenico esprimendo col corpo l’assurdità assoluta dell’universo.

Perché, dico io, se il pubblico, se anche solo il 20% del pubblico, avesse capito la grandiosità, la lucidità della sua analisi allora, scusate, ma dovrebbe almeno essere stato il filosofo di riferimento di Conte, cioè dell’ex Capo del Governo Italiano ma anche di quell’altro Conte, l’allenatore di calcio. Perché sia la politica che il calcio hanno bisogno di capire che il problema centrale dell’umanità è che abitiamo il Caos. E bisognerebbe calcolarlo.

Voglio chiarire meglio. Mercadini, nel suo spaventoso libro esilarante La Bomba Atomica, racconta che il nazismo esisteva già prima di Hitler: gli ariani buoni, gli ebrei cattivi, la svastica, la forza del pensiero del superuomo che modella la realtà e tutti i simboli e le idee naziste.

E racconta che Hitler, prima di diventare l’uomo più cattivo del mondo, è un poveraccio, dorme nei ricoveri per senza tetto, ha fallito in tutto, e per avere cibo e un letto entra nell’esercito. E a un certo punto i generali decidono che devono tenere d’occhio un gruppetto di estrema destra e quindi decidono di mandare qualcuno ad ascoltare cosa dicono questi del Partito Nazionale dei Lavoratori: e chi ci mandano?

Sì. Ci mandano proprio lui. Tra le decine di migliaia di uomini e donne che potevano scegliere decidono che il sergente Adolf Hitler è adatto a un simile compito. E lui va alla riunione, ascolta, e poi scoppia una polemica tra l’oratore e un professore. Il diverbio va avanti, va avanti… e ad un certo punto Hitler sbotta e interviene. E il suo discorso ha successo!

Seguono poi altre 222 coincidenze pazzesche e Hitler diventa il capo di questo gruppuscolo e gli cambia nome e lo fa diventare il Partito nazista. Ma allora, se Hitler non fosse andato a quella riunione non ci sarebbe stata la Seconda Guerra Mondiale? Oppure forze misteriose e incontrastabili avrebbero spinto qualcun altro a fare quello che Hitler ha fatto? Il nazismo è il frutto del frullato dei pensieri e delle emozioni germaniche, europee, mondiali, forse galattiche? Oppure è il risultato della volontà di un uomo ‘leggermente’ fuori di testa?

E Mercadini chiede: ma è stato Hitler a fondare il nazismo oppure il nazismo, grazie alle inconcepibili leggi del Caos, ha trovato Hitler e lo ha plasmato? Mercadini è un grande. Ed è un peccato che non ci sia abbastanza gente che lo abbia capito e che il suo genio non venga celebrato come merita. Ed è un peccato che non ci siano migliaia di persone che vogliano ballare per strada vestite da conigli rosa per attirare l’attenzione della pubblica opinione sul fatto che Mercadini ha tirato una linea nella storia della filosofia: prima si discuteva su cosa fossero l’anima, l’intelligenza, la conoscenza, la sensibilità, la relazione.

Oggi dobbiamo discutere sul mistero dell’assurdità del mondo. Qual è il senso della vita? Il casino! A Cesenatico direbbero: el casen. Perché è importante dire che Mercadini è nato a Cesena, ma vive a Cesenatico. E questo spiega molto. Ma qui non ho lo spazio per raccontare perché Cesenatico è un fattore determinante…

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