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Ultimo aggiornamento: 13:34 del 21 Dicembre 2020

Variante covid, Zampa: “No al panico scomposto, non pensiamo a nuove restrizioni. Chi rientra dall’Inghilterra faccia subito un tampone”

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Variante covid? In questo momento non sta circolando l’idea che si vada a nuove restrizioni. Non capisco il nesso, ora non facciamoci prendere dal panico in modo così scomposto. Portiamo avanti, invece, con forza l’appello a tutti coloro che hanno circolato negli ultimi 15 giorni in Inghilterra e che sono arrivati in Italia affinché denuncino la loro presenza alle Asl di competenza e vadano subito a farsi un tampone, anche se lo hanno già fatto prima di partire”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “24 Mattino”, su Radio24, dalla sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, che assicura: “Le tracce di questa variante covid possono essere rilevate dal tampone. I nostri scienziati ci dicono che non è più pericolosa, ma si diffonde più velocemente, quindi a maggior ragione i cittadini rispetta le regole. E’ chiaro che, se ci fossero riprese di contagio, saremmo costretti a prendere ulteriori misure restrittive “.

Zampa ribadisce: “E’ assolutamente necessario che chi rientra dall’Inghilterra faccia immediatamente un tampone. Questo è stato scritto nell’ordinanza firmata dal ministro ieri pomeriggio. Chi non fa il tampone all’arrivo in Italia viola una disposizione stringente. Riguardo a coloro che sono rimasti bloccati in Gran Bretagna per la sospensione dei voli, adesso occorre un coordinamento europeo al più presto, cercando di capire come fare. Di certo i nostri cittadini che si trovano in Inghilterra non possono essere abbandonati a se stessi – spiega – Nelle prossime ore avranno delle indicazioni. Si sta lavorando in tal senso. Per ora non possono rientrare per ovvie ragioni, non so se sarà chiesto un tipo di tampone diverso o se si consentirà un loro rientro, per poi metterli in isolamento con tampone. La Farnesina è al lavoro da ieri. Il ministro mi ha detto che c’è un coordinamento europeo e quindi ci sarà un confronto a livello di Ue“.

La sottosegretaria, infine, si pronuncia sulle parole del consulente al ministero della Salute, Walter Ricciardi, che ha manifestato la necessità di altre misure restrittive almeno per un mese e mezzo dopo il 7 gennaio e la difficoltà oggettiva di riapertura delle scuole: “Credo che il professor Ricciardi volesse dire che sicuramente, concluse le festività natalizie, si torna al sistema a fasce, giallo, arancione e rosso. Quanto alla scuola, c’è un dibattito in corso. Molte regioni hanno problemi abbastanza seri e alcuni presidenti regionali hanno manifestato perplessità sulla riapertura. Credo che si vada in una direzione di mediazione. Molte Regioni – chiosa – stanno lavorando perché si possa aprire, mettendo a disposizione molti più autobus, come Bonaccini che ha annunciato l’arrivo di altri 500 nuovi bus in Emilia Romagna. Credo che dovremmo riuscire ad avere una riapertura, magari con orari sfalsati o ingressi a turni. Ovviamente questa mediazione a cui si sta lavorando deve valere per tutti. Sappiamo, però, che attualmente i presidenti di Regione poi hanno la possibilità di misure più restrittive, come purtroppo abbiamo visto in passato”.

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