Regole chiare, deroghe rare e – per chi l’ha scelto – lockdown senza soluzione di continuità fino alla chiusura delle feste. O anche oltre. Mentre il governo italiano è ancora alle prese con le misure da introdurre in vista del Natale, sono tanti i Paesi in Europa che hanno già chiarito e comunicato entro quali paletti è consentito celebrare vigilia, Natale e Capodanno. Per tutti prevale la preoccupazione di un’eventuale terza ondata – sulla quale anche l’Oms ha avvertito, chiedendo di indossare le mascherine in casa a Natale -, e per molti vale la regola dell’omogeneità. Pochi fanno eccezione: il Regno Unito, ad esempio, dove il governo di Boris Johnson ha stabilito l’allentamento delle restrizioni dal 23 al 27 dicembre, e l’Olanda, dove i limiti saranno ammorbiditi dal 24 al 26 dicembre, quando alle famiglie sarà concesso ospitare tre persone invece di due, senza contare i bambini sotto i 13 anni. La chiarezza e la tempistica nella comunicazione sono le differenze chiave rispetto al caso italiano dove, a una settimana dalla vigilia di Natale, i cittadini continuano ad avere in mano solo ipotesi. Stando a quanto emerge in queste ore, infatti, la zona rossa potrebbe scattare il 24-25-26 e 27, il 31 e 1 gennaio e poi nel weekend del 2-3. E si tratta anche su una deroga per il giorno di Natale che autorizzerebbe ad ospitare due familiari stretti non conviventi. Incertezza e caos che dalla Spagna alla Germania la politica ha già risolto, comunicando il perimetro entro il quale possono agire famiglie e cittadini.

Francia – È rimasta in lockdown fino al 15 dicembre, ma i cittadini devono ancora rispettare un coprifuoco a livello nazionale dalle 20 alle 6, perché i numeri non permettono ulteriori aperture. Il 10 dicembre il premier Castex – da oggi in isolamento dopo che Macron è risultato positivo – ha specificato che verrà revocato la vigilia di Natale ma non quella di Capodanno, visto che il 31 dicembre è considerato potenzialmente molto più pericoloso per assembramenti e contagi. Per le riunioni, il limite è di un massimo di sei adulti mentre per le cerimonie religiose – che si tratti di chiese, moschee, sinagoghe o templi – le regole sono sempre le stesse. Si possono cioè superare le 30 persone ma con due posti liberi fra l’una e l’altra e una fila su due deve rimanere vuota. Chiusi per altre tre settimane cinema, teatri e musei, così come arene sportive, circhi, giardini zoologici, sale giochi e casinò. A seconda dell’andamento dei contagi sarà valutata o meno la riapertura di ristoranti e bar a partire dal 20 gennaio.

Germania – Il 2 dicembre, alla luce dei contagi in crescita, il governo aveva esteso il lockdown light fino al 10 gennaio. Poi la curva è peggiorata: cinque giorni dopo la Cancelliera spingeva già per una stretta importante alla riunione della Cdu, punto su cui ha insistito anche davanti al Bundestag. Il 9 dicembre il consueto braccio di ferro coi Laender faceva già intravedere un orizzonte in linea con le richieste della Cancelliera e il 13 è arrivata la decisione definitiva: lockdown duro dal 16 dicembre al 10 gennaio. Revocate le concessioni annunciate per Natale e Capodanno: il divieto di contatto non consentirà di festeggiare fra più di 5 persone (bambini e ragazzi sotto i 14 anni esclusi), e sarà proibita la vendita dei fuochi d’artificio. Bandito anche il vin brulè, con il divieto di consumare alcol per strada. Sarà invece possibile la celebrazione delle messe religiose: a condizione che si rispettino le distanze di 1,5 metri in chiesa, e che non si canti.

Regno Unito – Sulla scelta di Johnson di alleggerire le restrizioni tra il 23 e il 27 dicembre, imperversano ancora gli appelli dei medici – che chiedono la prosecuzione delle limitazioni anche nella finestra di fine mese – e le polemiche dell’opposizione laburista, che attacca il premier per avere lasciata aperta la possibilità di comunicare il limite massimo di presenze alle riunioni in casa. Un limite che Scozia e Galles si sono già affrettate ad adeguare in senso restrittivo. Se oggi si può incontrare al pub o al ristorante solo una persona mentre è vietato accogliere in casa i propri contatti, dal 23 al 27 dicembre saranno possibili riunioni di famiglia – tre gruppi al massimo, che formeranno per i 5 giorni previsti una cosiddetta ‘Christmas Bubble’ (una bolla familiare unica di Natale) e potranno stare insieme nelle case private di ciascuna delle famiglie coinvolte, nelle chiese e in altri luoghi di preghiera, in luoghi pubblici come pub all’aperto o parchi, ma non in ristoranti, hotel al chiuso o altri luoghi d’intrattenimento di sorta.

Spagna – Il coprifuoco sarà in vigore tra l’1:30 (anziché alle 23, come accade negli altri giorni) e le 6 del mattino alla vigilia di Natale, il giorno di Natale e la vigilia di Capodanno, mentre le riunioni di famiglia saranno limitate a 10 persone. Stop agli spostamenti tra regioni tra il 23 dicembre e il 6 gennaio.

Belgio – È possibile riunirsi al massimo in 4 persone all’esterno della propria abitazione. Nel giorno di Natale si può fare entrare al massimo una persona. Soltanto chi vive solo, ha detto il primo ministro Alexander De Croo, può invitare fino a due persone a casa la sera del 24 o 25 dicembre.

Polonia – La Polonia entrerà in un regime di lockdown nazionale dal 28 dicembre al 17 gennaio. Durante queste tre settimane chiuderanno hotel, piste da sci e centri commerciali.

Olanda – Fino al 19 gennaio resta in lockdown (in tutto la chiusura severa dura cinque settimane), con lo stop a negozi non essenziali, cinema, parrucchieri, palestre e scuole. Le uniche deroghe vanno dal 24 al 26 dicembre: tre giorni in cui le famiglie olandesi potranno ospitare tre persone anziché due.

Slovacchia – Dal 19 torna in lockdown, a causa di un forte aumento dei casi di Covid. La maggior parte dei negozi sarà chiusa e ci sarà di nuovo il coprifuoco diurno, con eccezioni per andare a lavorare. Il blocco durerà fino al nuovo anno. Un massimo di due famiglie potranno incontrarsi a Natale.

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