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Guzzini dopo la frase choc sui morti per Covid: “Mi dimetto da presidente di Confindustria Macerata, ho sbagliato. Chiedo scusa”

Intervenendo al forum Made For Italy, lunedì sera, il presidente degli industriali maceratesi aveva detto: "Le persone sono stanche e vorrebbero venirne fuori, anche se qualcuno morirà pazienza". Formalizzerà il passo indietro durante il Consiglio direttivo in programma giovedì pomeriggio
Guzzini dopo la frase choc sui morti per Covid: “Mi dimetto da presidente di Confindustria Macerata, ho sbagliato. Chiedo scusa”
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Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata, ha deciso di dimettersi dopo la frase choc sui morti per Covid. È stato lui stesso ad annunciarlo agli iscritti, spiegando che formalizzerà il passo indietro durante il Consiglio direttivo in programma giovedì pomeriggio. Intervenendo al forum Made For Italy, lunedì sera, Guzzini aveva detto: “Le persone sono stanche e vorrebbero venirne fuori, anche se qualcuno morirà pazienza”. Dopo il divampare delle polemiche, si era scusato. Cosa che torna a fare nella lettera inviata agli associati maceratesi con la quale annuncia la volontà di dimettersi, pur sottolineando che si è trattato di una “frase infelice”.

“Ti scrivo personalmente – si legge nel testo pubblicato dai siti locali – per chiederti scusa per la frase”. Durante la conferenza- continua Guzzini – “mentre parlavo di crisi aziendale e di occupazione, preso da quanto stavo dicendo ho detto quella frase infelice, che non rappresenta per nulla il mio pensiero”. “Ho sbagliato e mi dispiace tantissimo avere, anche se involontariamente, coinvolto Confindustria in questa spiacevole vicenda. Chi ha avuto modo di conoscermi sa quanto per me siano importanti e prioritari la salute, la famiglia e le persone”. Guzzini sostiene di aver di aver “lavorato incessantemente per mettere in sicurezza le persone, anteponendo sempre la salute al business”.

Il periodo di emergenza, continua, “porta noi imprenditori sotto stress e le nostre preoccupazioni quotidiane sono legate non solo alle nostre attività ma anche e soprattutto ai nostri dipendenti, facendo di tutto per tenere in piede le aziende senza abbassare la guardia”. “Riascoltandomi – dice ancora – ho subito realizzato la gravità di quanto espresso e le mie scuse sono state tempestive e dettate da una profonda umiltà e senso civico e spero che una frase infelice decontestualizzata non oscuri quello che fino ad oggi è stato il mio operato”. Quindi l’annuncio: “Per senso di responsabilità, dopo una breve riflessione, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni”.

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