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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 10:00 del 1 Dicembre 2020

Tirrenia minaccia lo stop di 5 linee: a rischio 500 lavoratori. L’allarme dei cittadini sardi: “Senza collegamenti l’Ogliastra non ha futuro”

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Da venerdì le tratte Termoli-Tremiti, Genova-Olbia, Napoli-Cagliari, Cagliari-Palermo e Civitavecchia-Arbatax-Cagliari operate dalla Tirrenia saranno sospese. Dopo aver minacciato per una settimana di interrompere cinque linee “non redditizie” per sollecitare il Ministero dei Trasporti a erogare il finanziamento della proroga della concessione sulla continuità territoriale prevista dal Decreto Rilancio, la compagnia ha deciso di garantire ancora “fino a giovedì” le tutte le rotte, nella speranza, fanno sapere in una nota, che il Mit dia risposte entro quella data. In bilico c’è il posto di lavoro di 500 dipendenti a chiamata impegnati a vario titolo sulle navi interessate dal blocco, oltre alla previsione di pesanti ripercussioni sull’indotto. In attesa della gara che, entro il 28 febbraio 2021, riassegnerà (e rimodulerà) le sovvenzioni statali per garantire il collegamento della Sardegna (e delle Tremiti) con il resto del Paese nei periodi di bassa stagione, un’altra scadenza è quella del tribunale fallimentare che, entro fine dicembre, deciderà sul destino della compagnia marittima che impiega oltre 5.000 dipendenti.

A pagare il prezzo più alto per questa interruzione del servizio prevista per giovedì è il territorio della provincia dell’Ogliastra, oltre ai lavoratori a rischio. Se i porti di Cagliari e Olbia hanno rotte alternative da offrire a chi deve spostarsi dall’Isola, il porto di Arbatax che serve un bacino di 13 comuni e circa 50.000 residenti rischia di restare completamente scollegato. Le alternative di Cagliari, Olbia o Porto Torres sono troppo distanti per garantire una sostenibilità economica alle aziende che necessitano dei trasferimenti con Civitavecchia, e così la mancanza di un collegamento con le altre regioni d’Italia rischia di condannare l’Ogliastra all’isolamento. Per questo, dalle 20 alle 21,30 di oggi, gli abitanti della provincia si sono dati appuntamento sul molo del porto di Arbatax per protestare simbolicamente, simulando, ordinatamente in fila con le proprie auto, il momento dell’imbarco. Un flashmob che gli organizzatori intendono replicare a ogni viaggio mancato del traghetto, il cui ultimo passaggio è previsto proprio per oggi, a meno che Tirrenia non si faccia bastare le tiepide rassicurazioni del Ministero, arrivate nella serata di lunedì, decidendo così di rinunciare al blocco annunciato della rotta.

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