Anche oggi decine di migliaia di contagi in Europa. È il giorno peggiore della settimana per la Spagna, che nelle ultime 24 ore ne ha registrati 15.186 e 222 morti. Male anche in Francia, dove sono risultate positive 25.086 persone e 122 sono decedute. Negli ultimi sette giorni ci sono stati 6906 ricoveri, 1204 dei quali in rianimazione. Calano invece i casi nel Regno Unito: sono 15.650 (ieri erano stati 18.980) e 136 vittime (ieri 138), mentre la Germania sfonda la soglia dei 7mila infetti in un giorno con 7.334 nuovi positivi. Cresce il numero delle vittime: 24. E guardando agli Stati Uniti, un nuovo modello matematico stima che probabilmente ci saranno altri 171mila decessi per Covid-19. Intanto in Belgio caffè e ristoranti saranno chiusi per quattro settimane.

Germania –Sempre di più i pazienti in terapia intensiva: in questo momento ci sono 655 letti occupati, erano 487 una settimana fa e 362 a inizio ottobre. Da ricordare però che a oggi in Germania sono ancora disponibili circa 8.700 letti per terapia intensiva e sub-intensiva. Il timore delle autorità tedesche è che si stia andando verso una crescita esponenziale dei contagi: già ieri infatti era stato registrato un picco massimo di nuovi casi (6638), immediatamente superato il giorno successivo. Il presidente dell’istituto Robert Koch, Lothar Wieler, è tornato a parlare di un possibile lockdown, che può essere evitato “se tutti si assumono le responsabilità“. “Sicuramente sappiamo di più sul virus e abbiamo mezzi migliori per contrastarlo, ospedali e medici sono meglio preparati”, ha spiegato Wieler, specificando però che le regole su distanziamento, mascherina e igiene dovranno essere mantenute ancora a lungo, perché “potrebbe essere necessario del tempo prima che l’intera popolazione venga vaccinata”. Il capo del Rki ha anche ricordato alla popolazione come i tamponi non diano ‘carta bianca’: “Le persone possono essere infette senza che sia rilevabile o possono infettarsi subito dopo il test”. Per questo, ha ribadito Wieler parlando ai tedeschi, distanziamento e mascherina sono sempre fondamentali.

Intanto il tribunale amministrativo di Berlino ha annullato il regolamento introdotto nella capitale tedesca una settimana fa circa la chiusura dei bar e dei ristoranti a partire dalle 23 alle 6. I giudici hanno accolto il ricorso di una dozzina di locali, giudicando il provvedimento sproporzionato. I ricorrenti sostenevano che la chiusura dei luoghi di ritrovo non impedisce ai giovani di incontrarsi altrove, magari dove non si applicano le misure di igiene contemplate nei locali.

Francia – Al via a Parigi e in altre città, nella notte fra venerdì e sabato, il coprifuoco dalle 21 alle 6 di mattina. Mentre a Tolosa il Tar ha sospeso l’ordinanza del prefetto che disponeva la chiusura dei bar per due settimane, ritenendola una misura non necessaria né proporzionata.

Belgio – Una valutazione della misura che prevede bar e ristoranti chiusi per un mese avrà luogo dopo due settimane. I ministri dei governi federali e delle Comunità e delle Regioni sono riuniti dalle 14 a Palazzo Egmont e stanno discutendo ulteriori misure da adottare per arginare la diffusione del coronavirus. Il comitato di consultazione che riunisce i principali ministri del governo federale e le entità federate ha deciso oggi di stabilire un coprifuoco notturno tra mezzanotte e le 5 del mattino a livello nazionale, scrive ancora l’agenzia Belga.

Svizzera – Supera la soglia dei 3mila contagi giornalieri. Ieri i tamponi positivi erano 2613. Oggi si registrano 5 nuovi decessi che portano ad un totale di 1.823 morti. I tamponi eseguiti sono stati 21.628, mentre i nuovi ricoveri sono 68, il che porta le ospedalizzazioni a 5.276. L’incidenza ha raggiunto 867,1 casi ogni 100.000 abitanti. Il trend in crescita appare evidente anche dal rapporto dell’Ufsp relativo alla settimana scorsa, citato dal Corriere del Ticino, che registra 8.732 contagi, rispetto ai 3.442 della settimana precedente ed è quindi più che raddoppiato.

Malta – Nelle ultime 24 ore ha toccato il nuovo record di 122 positivi sui 2.882 tamponi, ovvero il 4,23%. Per la prima volta è stata anche superata la soglia psicologica dei mille casi attivi (1.095 su una popolazione di circa 490mila). Il primo caso a Malta fu individuato il 7 marzo. Dopo il picco di aprile-maggio, a metà giugno i casi attivi erano appena 3.

Usa – Un nuovo modello prevede che entro febbraio negli Stati Uniti ci saranno altri 171mila decessi per coronavirus. Secondo le stime dell’Institute for Health Metrics and Evaluation della University of Washington, molto probabilmente si arriverà a circa 389mila decessi entro il 1 febbraio, ovvero il 78% in più. Lo scenario migliore prevede invece che i morti potrebbero scendere a 314mila qualora entro allora tutti gli americani usassero le mascherine, mentre in caso le misure individuali di protezione del volto venissero allentate, si potrebbe arrivare anche a oltre 477mila vittime. “Ci aspettiamo che i decessi smettano di diminuire e comincino ad aumentare nel giro di una o due settimane”, hanno spiegato i ricercatori dell’istituto: “L’ondata invernale sembra essere iniziata un po’ più tardi rispetto all’impennata registrata in Europa”.

Romania – 4.026 nuovi contagi, e per il terzo giorno consecutivo è stata superata la soglia dei 4mila casi quotidiani. Come riferiscono i media regionali, da ieri si sono registrati altri 75 decessi, che portano a 5.749 il numero delle vittime da inizio epidemia. In totale i contagi sono stati 172.516. La Romania, che ha effettuato oltre 2,7 milioni di test, resta il paese dei Balcani più duramente colpito dal coronavirus.

Repubblica Ceca – Poco meno di diecimila casi. Per il secondo giorno consecutivo record di contagi: 9.721 nelle ultime 24 ore, mentre il giorno precedente erano stati 9.544. La Repubblica Ceca, con 10,7 milioni di abitanti, è lo Stato europeo che ha fatto registrare l’aumento più alto di infezioni dal marzo scorso.

Argentina – Il Paese ha registrato nelle ultime 24 ore 17.096 contagi, che hanno portato il totale a 949.063, ma soprattutto che hanno fatto segnare il nuovo record giornaliero di infettati dall’inizio della pandemia da coronavirus. Lo scrive oggi l’agenzia di stampa Telam. Secondo l’ultimo bollettino delle autorità sanitarie, inoltre, altre 421 persone sono morte. Nelle unità di rianimazione degli ospedali argentini si trovano 4.278 persone, con una percentuale di occupazione dei letti del 64,4% sul territorio nazionale e del 64,7% nell’area metropolitana di Buenos Aires.

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