“Stanno cercando di proteggerlo. Stanno cercando di proteggere Biden”. L’attacco di Donald Trump arriva dal palco del suo comizio in Iowa: il presidente commenta così la decisione di Twitter, che ha bloccato l’account della portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany – tra le persone infettate nel focolaio della White House -, dopo che lei aveva postato un controverso articolo del New York Post su Joe Biden e suo figlio Hunter.
Il giornale sostiene di essere entrato in possesso di mail che confermano la presentazione da parte di Hunter Biden a suo padre, all’epoca vice presidente degli Stati Uniti, di Vadym Pozharskyi, dirigente della società energetica ucraina Burisma nel cui board sedeva proprio il figlio del candidato dem alla Casa Bianca, prima che l’ex braccio destro di Obama e soprattutto l’ambasciata americana facessero pressioni su funzionari del governo di Kiev per il licenziamento del procuratore che avrebbe dovuto indagare sulla società. Un pezzo controverso sul quale è intervenuto anche Facebook, che sta cercando di ridurne “la diffusione” in attesa del fact checking. Twitter ha impedito agli utenti di condividere o linkare l’articolo, perché “identificato da Twitter o dai nostri partner come potenzialmente dannoso“. L’avvertimento appare anche agli utenti che cercano di cliccare sul link all’articolo dalla piattaforma mentre anche l’account del New York Post è stato bloccato. McEnany, che ha condiviso l’articolo e si è vista bloccare il suo profilo personale, ha contestato la decisione del social, sottolineando che “la censura andrebbe condannata”.
Twitter ha inoltre sospeso anche una serie di account fake di supporter di Trump. La Cnn riporta che sui profili bloccati c’è la frase “io sono afroamericano e voto per Trump”: un portavoce di Twitter che parla di “violazione delle regole contro lo spam e la manipolazione della piattaforma”. Il senatore repubblicano Ted Cruz ha già contestato ai vertici di Twitter quello che considera un tentativo di influenzare il voto.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez