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Sabato a Roma la marcia “contro l’uso politico del Covid”. Viminale: “Massimo rigore e fermezza su mascherine e distanziamento”

Gli organizzatori della "Marcia della liberazione” dichiarano di non essere "negazionisti di estrema destra". Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha inviato una circolare a questori e prefetti: multe fino a mille euro, scioglimento della manifestazione se non saranno rispettate le regole anti contagio
Sabato a Roma la marcia “contro l’uso politico del Covid”. Viminale: “Massimo rigore e fermezza su mascherine e distanziamento”
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E’ prevista per domani sabato 10 ottobre la “Marcia della liberazione” a Roma e, anche se i promotori della manifestazione sul loro sito dichiarano di credere al Covid-19 e di non essere “negazionisti di estrema destra”, il Viminale corre ai ripari. La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, promette infatti “massimo rigore e fermezza”, che significano sanzioni fino a mille euro nei confronti di chi non rispetterà il distanziamento e non indosserà la mascherina, fino all’ eventuale scioglimento della manifestazione. Una linea che è stata immediatamente recepita nella circolare che il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha inviato a prefetti e questori. Sabato nella Capitale, alla Bocca della Verità, è in programma anche una manifestazione contro la “dittatura sanitaria” a cui sono attese circa 100 persone.

Le parole d’ordine della Marcia sono “Lavoro, reddito, democrazia, sovranità”. Obiettivo dichiarato, protestare contro “l’uso politico liberticida e terroristico” del Covid. Tra i promotori della manifestazione il filosofo Diego Fusaro, la deputata ex M5s Sara Cunial, la giornalista Tiziana Alterio e tra le associazioni aderenti il Fronte sovranista italiano, Alleanza Italiana Stop 5g e il Movimento 3V, ma anche personaggi dello spettacolo, come l’attore romano Enrico Montesano e Rosita Celentano.

Gabrielli nella direttiva invita i questori a interloquire direttamente con i promotori per informarli che le manifestazioni saranno autorizzate, purché rispettino la forma statica, il distanziamento sociale e la mascherina. In caso contrario non saranno autorizzate. La direttiva obbliga inoltre le forze dell’ordine a intervenire per sciogliere le manifestazioni, nel caso le regole anti-covid19 vengano disattese. “Non si può escludere – si legge nella direttiva del capo della Polizia – che iniziative dello stesso tenore di quelle preavvisate a Roma possano essere organizzate anche in altre province e in differenti giornate“. “Dovranno essere predisposti efficaci dispositivi di ordine e sicurezza finalizzati a garantire che le iniziative anche se estemporanee avvengano esclusivamente nel rigoroso rispetto del dettato normativo e delle prescrizioni adottate, ricorrendo in caso di inosservanza e di pericolo per la sicurezza dei cittadini allo scioglimento della manifestazione”, scrive ancora il direttore della Pubblica sicurezza. In un momento come questo, con la curva dei contagi che sale sempre più rapidamente, viene sottolineato al ministero, l’input è chiaro: non verranno tollerate leggerezze e atteggiamenti superficiali da parte dei manifestanti, soprattutto da parte di “provocatori” che possono mettere a rischio la salute pubblica.

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