“Non mandiamo più i figli a scuola”. A protestare con un clamoroso sciopero delle lezioni è un gruppo di genitori dell’istituto comprensivo “Compagni Carducci” di Firenze. Di fronte alla carenza di personale, mamme e papà hanno scelto di farsi sentire e di mandare un messaggio agli organi competenti. Una scelta impegnativa, ma a loro parere resasi necessaria a causa di una situazione diventata insostenibile: dall’inizio dell’anno scolastico, infatti, i ragazzi vanno in aula per sole tre ore al giorno. A mettere in scena lo sciopero è soprattutto una classe della secondaria di primo grado “Dino Compagni” che fa parte dell’istituto comprensivo.

I genitori non ne vogliono più sapere di non avere in aula l’insegnante di matematica e quella di sostegno. A quasi un mese dalla ripartenza ritengono che il ministero avrebbe dovuto fare molto di più per garantire i docenti necessari già a partire dal 14 settembre. Mamme e papà hanno pazientato per qualche settimana, convinti che prima o poi arrivasse l’organico completo, ma come sappiamo le nomine anche quest’anno sono in ritardo e gli insegnanti delle materie scientifiche spesso sono introvabili. I genitori non ne vogliono sapere di accettare passivamente questa situazione: “La scuola – hanno spiegato a Firenze Today – ha avuto mesi per organizzarsi, abbiamo riaperto anche in anticipo rispetto al calendario regionale per poi non riuscire a tenerla aperta per più di tre ore al giorno per mancanza di professori“.

A tentare di placare le polemiche ci pensa la dirigente in reggenza Maria Centoze: “Su venticinque classi della scuola media solo una ha ancora problemi perché manca l’insegnante di matematica. Cercheremo di offrire ai ragazzi e ai genitori il miglior professore che possa esserci in giro. È giusto che mamme e papà protestino ed esprimano le proprie lamentele, ma si deve tenere in considerazione il fatto che siamo partiti in una situazione del tutto straordinaria. Noi dirigenti abbiamo persino rinunciato alle ferie per lavorare nell’ottica di ricominciare nel miglior modo possibile”. E sulla questione delle sole tre ore di lezione al giorno Centoze spiega: “Tutte le scuole hanno riaperto con molta cautela. Non sarebbe stato prudente farli ripartire tutti con l’orario completo. Ciò che conta è la qualità delle lezioni, non la quantità. In ogni caso da questa settimana siamo passati da tre a quattro ore di lezione. Stiamo monitorando la situazione e con le ultime nomine andremo presto a regime”.

Parole che non soddisfano i genitori, i quali hanno deciso di non mandare più i figli a scuola finché non ci saranno tutti gli insegnanti in cattedra: “Va comunque detto – precisa la preside – che qualche mamma e papà mi hanno scritto per dissociarsi dall’iniziativa presa. In ogni caso si può sempre migliorare. Ed è lecito che chiedano il massimo dall’istituzione scolastica che finora ha fatto tutto il possibile per accogliere tutti gli oltre mille studenti del comprensivo garantendo la sicurezza”.

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