Sono due per ora gli indagati che condividono l’accusa di corruzione nell’indagine sull’esame “farsa” di italiano al giocatore del Barcellona, Luis Suarez. Oltre a Simone Olivieri, direttore generale dell’Università per Stranieri di Perugia, c’è la rettrice Giuliana Grego Bolli, come scrive l’AdnKronos, per concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. L’ipotesi di reato è contenuta nell’avviso di garanzia che le è stato inviato. Alla professoressa vengono contestati anche la rivelazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica.

È la Grego Bolli protagonista di una intercettazione con l’esaminatore del giocatore, Lorenzo Rocca, che esprime i suoi timori in una conversazione con la numero uno dell’ateneo: “Eh, allora lui si sta memorizzando le varie parti dell’esame” dice lui, “Eh, ma infatti è questo. Deve essere sul binario, ecco” risponde lei. “Esatto, esatto. L’abbiamo instradato bene“ prosegue l’esaminatore e “E deve essere su quel binario lì” aggiunge lei. “Su quel binario lì. Il discorso è che comunque… Sul verbale non ho problemi a metterci la firma perché in commissione ci sono io e mi prenderò la responsabilità dell’attribuzione del punteggio. Il mio timore qual è che poi tirando tirando, diamo il livello ed esce, i giornalisti fanno due domande, in italiano e la persona va in crisi. Quindi un po’ di preoccupazione ce l’ho perché è una gatta da pelare, come si fa, si fa male”. E sicuramente aveva ragione Rocca che ieri è stato sentito per oltre due ore in Procura. “Il mio assistito ha chiarito la sua posizione ed è assolutamente sereno, escludendo la sua responsabilità in ogni tipo di vicenda” ha spiegato l’avvocato Cristiano Manni, legale di Lorenzo Rocca.

“La mia assistita è molto turbata ma fiduciosa che la sua posizione possa essere chiarita. Stiamo valutando l’opportunità di proporre richiesta di Riesame avverso il decreto di sequestro probatorio” ha detto invece l’avvocato David Brunelli, difensore di Grego Bolli indagata. Nel registri degli indagati la direttrice per la certificazione linguistica Stefania Spina e l’impiegata Cinzia Camagna. I reati contestati dai pm, guidati dal procuratore Raffaele Canton,e sono rivelazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica. “Per quello che mi ha accennato la mia assistita – ha spiegato il difensore – il riferimento riportato nelle intercettazioni al ‘binario’ è a un binario culturale e niente altro”.

Intanto la Figc ha chiesto gli atti agli inquirenti. Il procuratore della Federcalcio Giuseppe Chinè ha chiesto la trasmissione degli atti. L’apertura di un’inchiesta federale è l’unica strada che potrebbe portare – nel caso in cui emergessero responsabilità (anche oggettive) del club – a una sanzione in ambito sportivo. Allo stato la Juventus, entrata in contatto con l’ateneo tramite l’avvocata Maria Turco, intercettata al telefono con Olivieri, non risulta coinvolta. Turco è stata intercettata tre volte mentre parla con il dg perché c’è fretta di sottoporre Suarez all’esame che gli consenta di avere la cittadinanza italiana e quindi diventare comunitario. L’utilità promessa – che poi quindi configura il reato – sarebbe stata quella di far arrivare a Perugia gli altri giocatori che in futuro avrebbero avuto bisogno di sostenere l’esame di italiano. L’avvocata Turco sostiene che le sue parole sono state riportate in maniera incompleta e “fuori contesto”, che non stato mai chiesto un trattamento rispetto ad altri candidati e che la Juventus era interessata a Suarez ma che poi ha cambiato idea. Il legale, parlando con l’Adnkronos, si è messa a disposizione dei pm per “fare chiarezza sul mio operato”. “Nelle mie funzioni di legale ho messo in contatto lo staff del calciatore Luis Suarez con l’Università per stranieri di Perugia. Tale contatto faceva seguito alla verifica dei requisiti necessari per l’ottenimento della cittadinanza italiana e alla constatazione che il calciatore non fosse in possesso del certificato B1, richiesto dalle normative vigenti – ha spiegato Turco in una dichiarazione a LaPresse – Preciso che le mie parole, captate con intercettazioni telefoniche, sono riportate fuori contesto e in maniera incompleta. Io ho infatti espresso chiaramente la richiesta che la procedura di esame avvenisse, come previsto, ‘in presenza’ e senza alcun tipo di trattamento di riguardo rispetto a qualsiasi altro candidato. Una analisi attenta di tali conversazioni potrà dimostrarlo senza ombra di dubbio“.

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