Molte inchieste nascono per caso. Ed è il caso anche di quella che sta facendo fibrillare il mondo del calcio sull’esame “farsa” a Luis Suarez, giocatore uruguaiano del Barcellona, su cui aveva puntato gli occhi la Juventus, salvo scegliere all’improvviso un altro giocatore: Per uno strano caso del destino Alvaro Morata stava facendo le mediche mentre le agenzie di stampa mandavano in rete la notizia. I pm Perugia stanno indagando da tempo sul mondo universitario e tutto quello che ruota intorno: appalti, nomine e concorsi. Un’indagine complessa, ma che all’improvviso riserva una deviazione importante e urgente. Una conversazione intercettata dagli uomini della Guardia di finanza fa aprire immediatamente un altro fascicolo. Le Fiamme gialle depositano quindi una informativa il 18 settembre scorso e tre giorni dopo arrivano gli avvisi di garanzia e il decreto di sequestro di documenti, cellulari e altro a firma di Paolo Abritti e Giampaolo Mocetti, coordinati dal procuratore Raffaele Cantone.

Le otto pagine del decreto raccontano di un’inchiesta, per rivelazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, che contempla anche altri reati e altri indagati, ancora non pubblici. Una sorta di fiume carsico che probabilmente emergerà più avanti. Quello che sappiamo è che nel registro degli indagati ci sono finiti la rettrice dell’università degli stranieri, Giuliana Grego Bolli, il direttore generale dell’ateneo, Simone Olivieri, l’esaminatore dell’atleta Lorenzo Rocca, Stefania Spina, la docente incaricata di preparare Suarez per il test, e Cinzia Campagna, responsabile di predisporre l’attestato di livello B1 per il calciatore. “Io lo faccio già preparare ma devo attendere l’anagrafica, quando una volta che si è inserito, io posso già metterci il voto. Mi dici tu che voto ci do e via” dice la Cavagna a Rocca che risponde: “Brava, mettici il minimo”. E l’altra risponde:”3, 3, 3, 3, 3” con Rocca che aggiunge: “Brava perfetto, metti tutti 3. E perché tanto ho sentito la rettrice ieri, la linea è quella”. Come dicono gli indagati Suarez, che ha una moglie nipote di italiani e che aspirava a ottenere la cittadinanza italiana per poter accedere al mercato comunitario del calcio, non “spiccica” una parola di italiano, ma con “10 milioni di euro di stipendio” l’esame lo deve passare. A parlare è la professoressa Spina che in un’altra conversazione ammette: “Per dirtela tutta oggi abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l’esame. Quindi mi ha detto fagli scegliere ste due immagini… Oggi c’ho l’ultima lezione e me la devo preparare perché non spiccica na parola… Far passare due ore di lezione con uno così non è facile”.

Alle 10.11 del 17 settembre, giorno del test, la docente cinguetta: “Grazie @LuisSuarez9 per la tua visita di oggi all’Università per Stranieri di Perugia. È stato un piacere averti come studente!“. E molti utenti senza troppa ironia parlano di “paglicciata“, protestano perché un esame che dura 2 ore 20 è durato di meno per il calciatore, chiedono se esistono esami di 3 minuti per diventare astronauti. C’è chi Mariscia Fox replica: “So I’ve been studying for years and for him 30 minutes and he’s “a student”?? Results of his “test” apparently were ready long before the “test” as I see his “diploma” were already printed. Now the world sees the level of your so called university (Quindi io ho studiato per anni e lui in 30 minuti è uno studente?? I risultati dell’esame apparentemente sono stati preparati molto prima e vedo che il diploma era già stampato. Ora il mondo vede il livello di quella che chiamate università”). Insomma ad alcuni utenti di Twitter che qualcosa di marcio ci fosse stato a Perugia era già apparso chiaro.

Ebbene quel marcio, in attesa che le ipotesi degli inquirenti siano dimostrate in un processo, per ora non riguarda Suarez. Il calciatore non è indagato perché a quanto apprende il fattoquotidiano.it allo stato non c’è nessuna evidenza che fosse in qualche modo consapevole di essere al centro di quello che gli inquirenti considerano un imbroglio. Per la serie gioca bene al calcio, a volte morde, ma del resto se ne occupano gli altri. Già ma chi? L’entourage del calciatore per ora non è coinvolto. Certo è che gli inquirenti hanno avuto molta fretta dovuto far emergere una parte dell’inchiesta che forse rischiava di essere stata rivelata. O forse lo è stata. Gli atti di questa indagine non sono stati inviati alla Procura di Torino. Se qualcuno si fa questa domanda sappia che la risposta è che allo stato tutti i reati accertati, anche quelli che non sono ancora di dominio pubblico, sono stati commessi a Perugia. Il calciatore comunque potrebbe essere sentito dai pm. Che hanno bisogno di capire perché la data dell’esame fosse stata anticipata, perché un test ad hoc e se è vero che la prova, che a dire degli studenti può essere molto lunga, sia durata effettivamente meno del solito. Chi e come ha preso accordi, a che titolo, con che funzione. Domande a cui risponderanno gli accertamenti già disposti e dopo che i finanzieri avranno analizzato i documenti sequestrati, valutato le conversazione degli indagati, sentito gli altri protagonisti di questo pasticcio. In somma cronaca giudiziaria ancora tutta da scrivere. Quello che la cronaca sportiva aveva registrato nei giorni scorsi era l’urgenza di far diventare italiano l’attaccante perché era in corso una trattativa in stato avanzato con la Juventus. Dopo un paio di giorni dall’esame ‘farsa’, però, l’arrivo di Suarez in maglia bianconera è stranamente saltato. Anche questo aspetto si cerca una risposta.

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