Fuori dai giochi in Consiglio regionale, esclusa dal ballottaggio nel comune di Aosta. È una tornata elettorale da dimenticare quella in Valle D’Aosta per la Lega di Matteo Salvini. Mentre il Pd ha già avviato le trattative con gli autonomisti per formare la nuova giunta in Regione, sono arrivati soltanto ora i risultati dello spoglio alle comunali. E per il Carroccio, che sperava di strappare ai dem la guida del capoluogo, è arrivata un’altra batosta. La coalizione a sostegno del candidato Sergio Togni ha ottenuto il 20% dei voti, ma è stato ampiamente superato da Giovanni Girardini della lista civica “Rinascimento Valle D’Aosta” ispirata al movimento di Vittorio Sgarbi (24%) e soprattutto dalla coalizione di centrosinistra che ha riunito i dem con gli autonomisti di “Union Valdôtaine” e “Alliance Valdôtaine”. Il loro candidato, Gianni Nuti, ha ottenuto più del 38%. Saranno Nuti e Girardini, quindi, ad andare a ballottaggio il 4 e 5 ottobre prossimi.

Oltre alla Lega, restano a bocca asciutta anche Paolo Laurencet sostenuto da Forza Italia e Fratelli d’Italia (12%) e l’outsider comunista Francesco Statti. Guardando ai risultati delle singole liste, in città risulta primo partito la formazione civica “Rinascimento Valle D’Aosta”. “Un risultato formidabile”, lo definisce l’ispiratore Vittorio Sgarbi. “È un importante banco di prova, e la conferma della bontà del progetto di Rinascimento che si prepara adesso a correre da solo”, aggiunge. In seconda posizione c’è “Progetto civico progressista” (di cui fa parte il Pd), con il 22,9% dei voti. Soltanto terza la Lega per Togni sindaco, che deve accontentarsi del 19,2%. Un risultato che in realtà è quasi doppio rispetto alle comunali del 2015, ma ben lontano dal 32% incassato nel comune di Aosta dal partito dell’ex ministro dell’Interno alle Europee del 2019.

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