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Ultimo aggiornamento: 12:16 del 16 Settembre 2020

Nigeria: Abubakr, bambino soldato a 5 anni. Medici senza frontiere: “In migliaia hanno traumi come lui. Giocano a sparare e uccidere”

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Abubakr ha dieci anni. Cinque anni fa è stato rapito da un gruppo armato e per metà della sua vita ha assistito e vissuto eventi traumatici. Dopo diversi mesi di cure con il team di salute mentale di Medici Senza Frontiere (Msf), sta migliorando e presto inizierà anche ad andare a scuola, cominciando un nuovo capitolo della sua vita. Abubakr era arrivato da solo a Gwoza, una città di guarnigione nello stato di Borno, nel nord-est della Nigeria. Lì abitano 60mila persone con condizioni di vita difficili, aiuti umanitari scarsi e frequenti scontri tra militari e gruppi armati. Molte persone a Gwoza hanno assistito ad atti di violenza o hanno perso i propri cari, le case e mezzi di sussistenza mentre fuggivano in cerca di sicurezza. Tra loro ci sono anche tanti i bambini, come Abubakr.

La sua storia non è la sola. Ci sono migliaia di bambini dentro e fuori Gwoza che hanno vissuto eventi traumatici. “Molti di loro hanno perso membri della famiglia, sono stati sradicati dalla loro casa e costretti a fuggire, e alcuni sono stati rapiti. Fanno la pipì a letto, hanno incubi e problemi a scuola. I bambini tendono a interpretare ciò che conoscono, e alcuni, particolarmente esposti alla violenza, con i loro amici fanno giochi che includono sparatorie e uccisioni. Quando disegnano, raffigurano fucili d’assalto meglio di un pallone da calcio o di un animale” spiega Kyla Storry, responsabile delle attività di salute mentale di Msf a Gwoza.

A dieci anni dall’inizio del conflitto, la situazione è estremamente preoccupante. “Questa crisi – che colpisce più di 60mila persone a Gwoza e fino a 1,8 milioni di persone nello stato di Borno – impedisce alla maggior parte di immaginare un futuro e provoca un grande disagio psicologico. Finché durerà, la necessità di supporto per la salute mentale continuerà a crescere. È fondamentale che il sostegno psicologico sia disponibile per bambini e adulti che vivono in questa situazione” conclude Kyla Storry di Msf.

Msf lavora in Nigeria dal 1996 e ha una presenza permanente nell’area nord-orientale del paese dal 2014. Le équipe di Msf oggi forniscono cure mediche nel Borno, Ebonyi, Jigawa, Zamfara, Rivers, Kano e Kebbi, mentre le équipe di emergenza rispondono all’insorgere di epidemie e altri bisogni umanitari urgenti. Nel 2019 a Gwoza Msf ha fornito 5.341 sessioni di consulenza e 2.144 attività psicosociali di gruppo per bambini e adulti.

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