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Italia in deflazione. I prezzi salgono solo in 4 città, crollano a Venezia e Verona

Italia in deflazione. I prezzi salgono solo in 4 città, crollano a Venezia e Verona
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La difficilissima stagione veneziana, caratterizzata da un crollo delle presenze turistiche e dalla contrazione dei ricavi di negozi e attività turistiche, si può leggere anche nell’andamento dei prezzi della città lagunare. Venezia è infatti la città dove, secondo l’Istat, i prezzi sono calati di più in agosto registrando una flessione dell’1,8% rispetto all’anno prima. Diminuzioni marcate anche a Verona (- 1.6%), Reggio Emilia (- 1,1%) e Brescia (- 1%). A Roma i prezzi sono scesi dello 0,8%, a Milano dello 0,7%. Solo quattro le grandi città che segnano un incremento: Napoli, Perugia, Bolzano e soprattutto Trento (+ 0,7%).

In generale la seconda lettura dell’Istat conferma uno scenario deflattivo per il quarto mese consecutivo. I prezzi sono scesi in media dello 0,5% rispetto all’agosto 2019. Si conferma invece il caratteristico “balzo” tra luglio e agosto, favorito dal periodo delle vacanze. Su base mensile i prezzi sono saliti dello 0,3%. “Ciononostante – segnala l’istituto di statistica – per alcuni comparti dei servizi legati ai trasporti, la crescita dei prezzi su base mensile è inferiore a quella dello scorso anno”.

Rallentano, ma rimangono in crescita, i prezzi del cosiddetto carrello della spesa, sotto-indice che raggruppa beni alimentari oltre a prodotti per la cura della casa e della persona. L’aumento passa dal +1,2% di luglio al +0,9% di agosto. Sull’andamento dei prezzi ha inciso ancora molto l’andamento dei listini energetici con bollette e carburanti che segnano rispettivamente un – 13,7% e – 8,6% rispetto all’agosto 2019. Si confermano invece in crescita, seppur in rallentamento, i prezzi sia dei beni alimentari lavorati (da +0,6% a +0,4%) sia di quelli non lavorati (da +2,5% a +2,0%).

L’inflazione di fondo, che non tiene conto di beni energetici e alimentari freschi che hanno prezzi molto variabili, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +0,4% a +0,3%. L’inflazione acquisita per il 2020, ossia il dato prevedibile a fine anno in caso di variazioni nulle nei prossimi mesi, è pari a zero.

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