È stato di nuovo arrestato don Felice La Rosa, l’ex parroco di Zungrì (Vibo Valentia) già condannato in via definitiva a due anni e 4 mesi di carcere per prostituzione minorile. Anche questa volta il prete (sospeso a divinis dal vescovo) è finito ai domiciliari con l’accusa di atti sessuali con minori stranieri. Per questo reato, don La Rosa è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Reggio Calabria su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e dell’aggiunto Gerardo Dominijanni.

Residente a Calimera, una frazione di San Calogero in provincia di Vibo Valentia, per commettere gli abusi su un minore l’ex parroco si sarebbe spostato nella zona fra Rosarno e San Ferdinando. Proprio in provincia di Reggio Calabria, infatti, l’anno scorso don La Rosa è stato sorpreso dagli agenti del commissariato di Gioia Tauro in auto con un sedicenne di nazionalità bulgara. Le indagini della polizia hanno consentito ai pm di ricostruire le abitudini del sacerdote che avrebbe abusato di minorenni bulgari dietro il pagamento di somme di denaro. I pm gli contestano anche un altro episodio simile che, però, non si sarebbe concretizzato con l’atto sessuale rimanendo perciò una tentata violenza.

Difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Pietro Antonio Corsaro, il prete arrestato dovrà difendersi dalla stessa accusa per la quale era stato condannato nell’ambito dell’inchiesta “Settimo cerchio” dove, assieme a lui, erano stati coinvolti un cittadino bulgaro e un pensionato. L’indagine era partita da una serie di intercettazioni eseguite dalla squadra mobile di Vibo Valentia che, a fine 2015, stava indagando sull’omicidio di Francesco Fiorillo.

Ascoltando le conversazioni di alcuni soggetti, la polizia si era imbattuta in un discorso in cui don Felice La Rosa e il pensionato avrebbero accettato di pagare 50 euro per le prestazioni sessuali di un quindicenne reclutato dal bulgaro. Per l’intermediazione, quest’ultimo si sarebbe intascato gran parte delle somme pagate dai due.

Ieri come oggi, l’inchiesta “Settimo cerchio” ha aperto uno squarcio su un giro di prostituzione minorile. Un giro che si consumava nella zona tra Briatico, Vibo Valentia e Mileto e per il quale, nel novembre 2016, era scattato l’arresto di don La Rosa che, stando all’impianto accusatorio, attraverso il bulgaro avrebbe adescato minori disposti a prestazioni sessuali per poche decine di euro.

(immagine d’archivio)

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