L’immagine diffusa dalla madre lo mostra con gli occhi chiusi e un sondino nel naso. Coperto di cerotti e con un asciugamano sulla fronte. Linden Cameron, ragazzo autistico di 13 anni, è finito su un letto d’ospedale in gravi condizioni dopo essere stato colpito diverse volte dai colpi d’arma da fuoco degli agenti. Un altro caso che scuote gli Stati Uniti – dopo quelli degli afroamericani George Floyd, Daniel Prude e Jacob Blake – e che questa volta avviene nella capitale dello Utah, Salt Lake City, e riguarda un bianco.
Golda Barton called 911 for help with her 13-year-old son, Linden Cameron, who was experiencing a mental health crisis. Instead, Salt Lake City police arrived and shot him repeatedly. “He’s a small child. Why didn’t you just tackle him? … He’s a baby.” https://t.co/yXGfAfCZBE
— The Appeal (@theappeal) September 8, 2020
Venerdì la madre di Linden era da poco rientrata a casa dalla prima giornata di lavoro in più di un anno, quando ha trovato il figlio in preda a una forte crisi psicotica. Non riusciva a calmarlo, quindi ha deciso di chiamare la polizia al 911 (il 113 americano): gli agenti giunti sul posto hanno intimato al ragazzo di 13 anni di mettersi a terra e poi, non ascoltati, dopo 5 minuti hanno aperto il fuoco, colpendo il teenager diverse volte. Il tredicenne è ora ricoverato in ospedale con ferite alla spalla, alle caviglie, all’intestino e alla vescica. “Non era armato, stava cercando di attirare l’attenzione. Gli agenti avrebbero dovuto usare il minimo della forza”, racconta la mamma di Linden, Golda Barton.