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Oms: “Non ci aspettiamo una vaccinazione di massa contro il Covid fino alla metà del 2021”

Lo ha spiegato la portavoce in una conferenza stampa a Ginevra: "Serve tempo per capire quanto sia sicuro". Intanto la Russia diffonde i primi risultati dei test su 'Sputnik' e l'Unicef guiderà le procedure di approvvigionamento per 92 Paesi a basso reddito
Oms: “Non ci aspettiamo una vaccinazione di massa contro il Covid fino alla metà del 2021”
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Mentre nel mondo si accelera per la ricerca di un vaccino, dall’organizzazione mondiale della Sanità spiegano che un vaccino per tutti entro la fine del 2020 è irrealistico. “Non ci aspettiamo di vedere una vaccinazione diffusa fino alla metà del prossimo anno“. Lo ha detto la portavoce dell’Oms, Margaret Harris, in un briefing alla stampa sul coronavirus a Ginevra, citata dal Guardian. “Questa fase 3 richiede più tempo, perché dobbiamo vedere quanto il vaccino sia veramente protettivo e quanto sia sicuro”, ha spiegato riferendosi agli studi clinici in corso.

Il New York Times due giorni fa aveva anticipato che negli Stati Uniti il vaccino potrebbe essere distribuito ai lavoratori della sanità e alle categorie fragili già “tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre”. Intanto, dalla Russia, arrivano i primi dati sulla sperimentazione sull’uomo del vaccino ‘Sputnik V’ contro il Covid-19, che evidenziano “un buon profilo di sicurezza senza eventi avversi per 42 giorni”, inoltre è stata verificata “una risposta degli anticorpi entro 21 giorni”. I risultati preliminari di due studi sono stati pubblicati su ‘Lancet’ e condotti su 76 volontari a cui è stato somministrato il vaccino in due ospedali di Mosca. La ricerca è stata condotta dal Gamaleya Institute of Epidemiology and Microbiology (Mosca). Il 26 agosto è stata approvata la fase 3 della sperimentazione del vaccino su 40mila volontari, che verranno costantemente monitorati attraverso un’applicazione online.

Intanto, con diversi candidati che sembrano promettenti, l’Unicef guiderà gli sforzi per procurare e fornire dosi di vaccino contro il Covid-19 a 92 paesi a basso e medio reddito, il cui acquisto di vaccini sarà supportato dal meccanismo del Gavi Covax Amc e da una scorta di riserva per le emergenze umanitarie. Inoltre, l’Unicef fungerà da coordinatore per sostenere gli acquisti di 80 Paesi a reddito più elevato, che hanno espresso l’intenzione di partecipare al Covax Facility e che finanzieranno i vaccini con i propri bilanci pubblici. Si tratta della più ampia e veloce operazione al mondo di approvvigionamento di vaccini di sempre, come parte del piano di vaccinazione globale del Covid-19 Vaccine Global Access Facility.

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