È stata una dei simboli dell’amministrazione Trump, fedelissima del presidente sin dalla prima ora nonché sua consigliera, ininterrottamente al suo fianco alla Casa Bianca e tra le poche persone dello staff a essere sopravvissuta interamente al primo mandato. Ma ora Kellyanne Conway, il volto e la voce più agguerrita nel difendere con i media la politica di The Donald, ha deciso di ritirarsi nel giorno in cui a Charlotte, in North Carolina, si apre la Convention repubblicana per l’ufficializzazione della nomination del tycoon.

Se ne va lei ma anche suo marito George, irriducibile oppositore interno al presidente, lascerà il Lincoln Project, il gruppo conservatore impegnato per la sconfitta di Trump a novembre. Marito e moglie si ritirano dunque dai fronti opposti prima dell’inizio dello scontro finale. La guerra politica familiare tra i due da anni diverte Washington, anche per gli inserimenti dei tweet di Trump che si è anche interrogato su “cosa abbia fatto Kellyanne” al marito per averlo fatto “arrabbiare” così. Ma qual è il motivo dell’addio? I due vogliono stare di più con i loro quattro figli che, citando le parole di Kellyanne, chiedono “more mama and less drama“.

Una spiegazione di rito in caso di dimissioni, soprattutto per le donne, da incarichi pubblici, che nel caso dei Conway però ha un riscontro reale. Poche ore fa, infatti, la figlia 15enne della coppia, Claudia, ha twittato di volere avviare ufficialmente la procedura legale che permette ai minorenni, per gravi motivi, di emanciparsi dai genitori. “Allacciate le cinture di sicurezza, perché questo probabilmente diventerà pubblico in un modo o nell’altro, purtroppo. Benvenuti nella mia vita”. Claudia, liberal e seguitissima sul social da quando ha iniziato ad attaccare la madre, ha parlato di un’infanzia segnata da “traumi e abusi” e ha scritto che il lavoro di Kellyanne le ha “rovinato la vita”.

L’annuncio arriva come una bomba sulla giornata di apertura della convention repubblicana, nella cui organizzazione la consigliera del presidente aveva avuto un ruolo fondamentale. A conferma di come la decisione di ritirarsi sia arrivata come un fulmine in ciel sereno, Conway aveva trascorso sabato tutto il giorno nel quartiere generale per mettere a punto il programma finale, secondo il quale lei avrebbe pronunciato mercoledì sera un discorso sugli “eroi di tutti i giorni”.

Proprio come le mamme che fanno sacrifici enormi per il bene dei propri figli. Secondo fonti citate dal Washington Post, le era stato proposto di lasciare la Casa Bianca per tornare ad occuparsi solo della campagna elettorale, ma lei ha rifiutato dicendo che non avrebbe potuto lasciare la famiglia per seguire la campagna in giro per il Paese.

Le parole conclusive della sua lettera sono state di gratitudine per Trump ed, un ultimo, slogan elettorale per lui: “Gli incredibili uomini, donne e bambini che ho incontrato mi hanno confermato che un incarico pubblico può essere significativo ed importante – ha scritto – perché nonostante tutte le differenze politiche, questo è un Paese bellissimo pieno di gente straordinaria. La promessa dell’America appartiene a tutti noi”.

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