“Il segno dei tempi è una tenaglia che si stringe contro la dignità, la libertà e l’autonomia della persona che lavora”. Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione Comunista ed ex presidente della Camera dei Deputati e oggi presidente della Fondazione ‘Cercare Ancora’ intervento al Meeting di Rimini parla dell’attuale mondo e manifesta le sue critiche. “C’è una regressione del mondo del lavoro, tanto che per molti versi possiamo parlare di condizioni di lavoro precedenti il movimento operaio, con un ventaglio lavorativo che va dalla schiavitù fino alle più altissime professioni, in mezzo alla quale c’è la voragine sempre più diffusa della precarizzazione del lavoro e della vita”.

All’inizio si pensava che la flessibilità nel lavoro potesse essere un’opportunità, e invece è diventata progressivamente precarietà. Oggi in presenza dello smart working che interviene pesantemente nel mondo della lavoro, la politica, la cultura e le fedi devono rimpossessarsi della questione centrale del lavoro, visto che anche le più alte forme d’innovazione tecnologica producono una crescita della disoccupazione. Noi – conclude Bertinotti – ormai abbiamo tassi di disoccupazione che i miei maestri consideravano incompatibili con la democrazia. Bisognerebbe rifondare la Repubblica sul lavoro”.

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