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Coronavirus, in Germania torna in lockdown il distretto del mattatoio- focolaio: è il primo a richiudere

Nell'impianto della Toennies sono 1535 i lavoratori risultati positivi al Covid-19. Il distretto quindi torna, per ora fino al 30 giugno, alle misure di marzo: chiusi bar, palestre, cinema, teatri, muse e sarà proibito fare sport in luoghi chiusi
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Nei giorni scorsi il governatore del Nord Reno Westfalia Armin Laschet (Cdu) aveva ipotizzato una nuova chiusura e ora è arrivata la decisione: il distretto di Guetersloh, sede del mattatoio-focolaio della Toennies, viene sottoposto di nuovo al lockdown ed è il primo in Germania a subire di nuovo la chiusura totale. Si torna dunque, per ora per una settimana (fino al 30 giugno) alle misure di marzo: torna il divieto di contatto per oltre due persone, e saranno chiusi bar, palestre, cinema, teatri, musei, memoriali; inoltre sarà proibito fare sport in luoghi chiusi. Stop anche ai pic nic e alle grigliate all’aperto, mentre i ristoranti potranno servire persone della stessa famiglia.

All’origine l’escalation di contagi che si sono verificati nelle ultime settimane nell’impianto per la macellazione della carne della società tedesca, dove 1535 lavoratori sono risultati positivi al Covid-19. L’infezione è molto localizzata e al momento soltanto 24 casi positivi sono stati registrati al di fuori dello stabilimento, ma il lockdown viene scelto come misura di precauzione. Guetersloh conta circa 370mila abitanti e in seguito al focolaio oltre 7mila persone sono finite in quarantena, mentre erano già state chiuse le scuole e gli asili infantili. Anche nel vicino distretto di Warendorf sono state prese delle misure restrittive.

Intanto, dopo il balzo di ieri dell’indice di contagio R0 a 2,88, oggi il fattore di riproduzione è 1,83. L’aumento del fattore, ha spiegato il presidente del Robert Koch Institut Lothar Wieler, potrebbe dipendere anche dal focolaio della Toennies, ma le ragioni “vengono ancora indagate“. “Le misure in Germania hanno funzionato, e questo anche grazie alla popolazione che ha dato il suo contributo”, ha detto Wieler, “ma il virus è ancora nel nostro Paese, e bisogna continuare a mantenere alta la guardia“. “La pandemia non è finita, né su base mondiale, né in Germania – ha sottolineato -. I focolai potrebbero facilmente avere un impatto sulla popolazione“.

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