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Ultimo aggiornamento: 14:26 del 12 Giugno 2020

Dodici palleggi per sostenere Save the Children contro il lavoro minorile: la sfida social di Alessandro Del Piero

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Nella Giornata Mondiale contro il lavoro minorile, Alessandro Del Piero lancia una sfida globale per raccogliere fondi per Save the Children e sensibilizzare l’opinione pubblica sul lavoro minorile. Attraverso una challenge lanciata sui propri canali social, Del Piero sfida il pubblico a palleggiare 12 volte, un numero simbolico per ricordare la data odierna. Il pubblico potrà realizzare un video, condividerlo sui social media con l’hashtag #AlessandroDelPieroChallenge e invitare altre cinque persone a fare lo stesso. Senza dimenticare di sostenere Save the Children. “Sono circa 152 milioni i bambini nel mondo che sono coinvolti in qualche forma di lavoro minorile”, sottolinea Save the Children, “72 milioni dei quali svolgono lavori pericolosi”.

“In tutto il mondo, c’è il rischio concreto che, a causa dell’emergenza Covid-19, tantissimi bambini intrappolati tra la povertà materiale e la chiusura delle scuole, possano essere ingaggiati e sfruttati. Per questo ho deciso di sostenere l’iniziativa Making Child Labour History, per affiancare Save the Children nella lotta contro il lavoro minorile in tutto il mondo e promuovere il fondamentale diritto all’educazione”, ha commentato Del Piero. “Siamo fieri di avere accanto in questa iniziativa Alessandro Del Piero, che conferma – ha sottolineato Daniela Fatarella, direttrice generala di Save The Children – di essere innanzitutto un campione di solidarietà. La nostra fondatrice, oltre 100 anni fa affermava, i bambini sono il futuro del mondo e ognuno di loro ha il diritto di crescere sano, al sicuro e di ricevere un’istruzione. Questa è la partita più importante da giocare oggi per noi, e avere con noi un grande campione ci fa essere maggiormente certi che la sfida contro il lavoro minorile può essere vinta, come quelle per sconfiggere i più grandi problemi che affliggono l’infanzia e che sono stati esacerbati dalla pandemia Coronavirus. Ma come in una squadra affiatata, ognuno di noi può fare la propria parte”

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