La prima demo di Skelattack era stata avvistata nel lontano 2016, ma solo ora il roguelite/platform di Uzuka, grazie a Konami, vede la luce arrivando sul mercato negli scorsi giorni. Ribaltate le situazioni tipiche di questo genere di gioco, mettendo il player nei panni di uno scheletro, Skully, impegnato a proteggere il dungeon dove vive dagli assalti degli umani.

Una trama divertente e i buffi personaggi che animano Skelattack sono sicuramente il punto forte di un gioco, dalla grafica piacevole e che in qualche modo richiama le silly symphonies di disneyana memoria, che ci trasporta in un mondo alla “rovescia”, dove sono gli scheletri a doversi difendere dagli umani che invadono il loro mondo, fatto di dungeon, in cerca di tesori e di gloria; sotto il look da gioco scanzonato però Skelattack nasconde un anima ambigua tra il roguelite e il plattform, vi ritroverete quindi a saltare di piattaforma in piattaforma più o meno cedevoli e rischiando di cadere o di sbattere contro oggetti che in entrambi i casi portano alla morte istantanea, non un grosso problema per uno scheletro, se non fosse che a ogni morte Skully lascia a terra parte del suo bottino, necessario per potenziarsi, che se non recuperiamo prima di una seconda morte…beh sparisce completamente.

Qui entra in gioco l’anima roguelite che vi farà rimanere bloccati nelle fogne, il primo livello di gioco, per molto tempo, tra passaggi che non si possono affrontare subito per mancanza di oggetti e strade particolarmente crudeli, che richiederanno una buona dose di pazienza e di tentativi per essere percorse, risultando a volte davvero frustranti; è proprio questo bilanciamento mal riuscito che fa stonare Skelattack nel complesso, alternando sezioni quasi svogliate, facilmente passabili a veri e propri passaggi infernali, che vi faranno perdere tantissimo tempo e vite, ma che sarebbero sicuramente stati più facili con una miglior curva di apprendimento.

Divertenti invece i boss da affrontare, con battaglie intervallate dalle battute del nostro partner pipistrello, che vi strapperanno sicuramente un sorriso, a patto che conosciate l’inglese almeno ad un livello base, perché il gioco non è stato tradotto in italiano; niente di complicato, sia chiaro, ma forse cosi alcuni giocatori rischiano di perdere un po’ lo spirito da cartoon che anima tutta la produzione del team Uzuka.

In definitiva Skelattack è un discreto action platform 2D: offre un’avventura che diverte e tiene impegnato il giocatore per svariate ora, soprattutto nella ricerca dei molti segreti nascosti, ma che zoppica un po’ a causa del gameplay, che poteva essere più curato e soprattutto più equilibrato; morire infinite volte in un passaggio particolarmente ostico per poi ritrovarsi una sequenza di gioco estremamente semplice rende frustrante la raccolta degli oggetti, portando il giocatore a cercare di finire il gioco il prima possibile.

Un discreto esponente del genere con un buon look che però farà fatica a emergere in un mercato pieno di giochi simili, speriamo che una patch nei prossimi mesi riesca a far esprimere quello che sembra un gioco con del potenziale ma che per le sue attuali lacune ci sentiamo di consigliare solo ai fan del genere.

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