Un nuovo scostamento di bilancio da almeno 8-10 miliardi di euro già entro la fine di giugno. Il governo si trova di fronte alla necessità di reperire nuove risorse da destinare ai settori più in difficoltà per il coronavirus e sta valutando concretamente la possibilità di fare nuovo deficit, che dovrebbe ottenere il via libera di Bruxelles, purché si riferisca al 2020. “Adesso si stanno sedimentando le misure che abbiamo predisposto, con 80 miliardi. Valutiamo l’impatto che avranno. Non è esclusa la possibilità che dovremo intervenire in tempi più immediati, nei limiti della finanza pubblica”, ammette il premier Giuseppe Conte fuori da Palazzo Chigi.

Nel corso delle giornate le conferme sono arrivate da più parti: “Servono subito altre risorse – dice la viceministra all’Economia Laura Castellli – prima della manovra, per concludere gli interventi legati all’emergenza”. D’accordo anche Fabio Melilli, deputato Pd e uno dei relatori al dl Rilancio: “Questi giorni di ascolto delle categorie ci hanno fatto comprendere i bisogni reali. Credo sia opportuno che il governo rifletta su un ulteriore scostamento del bilancio”. Favorevole è anche il capo politico del M5s Vito Crimi: ” So che il governo sta lavorando in questa direzione: il Movimento 5 stelle considera favorevolmente un intervento di questa entità”.

Un nuovo scostamento era già stato ipotizzato dal premier Conte, per venire incontro alle richieste degli enti locali. In quell’occasione il governo avevo messo sul tavolo ulteriori 3-3,5 miliardi da destinare ai Comuni. La cifra però è destinata a lievitare, perché servono nuovo risorse anche per alcuni settori maggiormente colpiti: dall’automotive al turismo, fino alla scuola, che ha bisogno di fondi cospicui per preparare la riapertura in sicurezza a settembre. Il nuovo scostamento dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri assieme al dl semplificazioni – riferisce l’Adnkronos citando fonti di governo – dunque attorno al 25 giugno, per poi passare al Parlamento per il via libera.

“Stiamo attraversando una fase estremamente delicata per la nostra economia e abbiamo bisogno di liquidità, adesso. Risorse da destinare in primis a scuola, comuni, pmi”, ha spiegato all’Ansa il capo politico M5s Vito Crimi. Le nuove risorse “serviranno a finanziare, oltre agli enti locali, turismo, artigianato, commercio e, naturalmente, la scuola, così da assicurare la ripartenza dell’anno scolastico”, ha sottolineato la viceministra Castelli. A rendere necessario il nuovo scostamento è anche la consapevolezza che i soldi del Recovery fund, arriveranno con una prima ed esigua tranche solo in autunno. La ‘battaglia’ del premier Giuseppe Conte e del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a Bruxelles è appena cominciata, mentre le risorse sono necessarie subito.

“I temi della sostenibilità del debito toccano al governo, ma credo che alcune risposte mirate vadano al di là della disponibilità del Parlamento”, ha sottolineato ancora Melilli. Il senso è che i 55 miliardi già stanziati per il dl Rilancio potrebbero non bastare: “Fino ad ora sono state date risposte importanti, ma dal turismo all’automotive senza dimenticare il tema del lavoro e degli enti locali, credo sia necessario dare ulteriori risposte“, ha spiegato Mellili, che si dice convinto dell’importanza di “rilanciare i consumi“.

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