Google ha alzato il sipario sulla versione definitiva di Android 11, la prossima versione del suo sistema operativo per smartphone e tablet. Come sempre, la nuova creatura di Big-G segue la sua naturale evoluzione, cercando di rendere più soddisfacente l’esperienza utente rafforzando al contempo il concetto di privacy. Per tutta l’estate si susseguiranno le versioni Beta, di cui quella mostrata nell’evento ad hoc organizzato da Google rappresenta la prima versione. Android 11 in versione stabile dunque dovrebbe raggiungere il mercato assieme ai futuri Pixel 5, gli smartphone top gamma del colosso di Mountain View, che dovrebbero essere annunciati tra settembre e ottobre.

Privacy e sicurezza

Passiamo ora alle novità più importanti, partendo da quelle relative a privacy e sicurezza. Android 11 risolverà il problema dell’autenticazione tramite riconoscimento facciale con occhi chiusi della gamma Pixel. Per sbloccare il dispositivo, infatti, sarà possibile impostare l’opzione che richiede di avere gli occhi aperti per il riconoscimento del volto, andando così ad aumentare il livello di sicurezza offerto.

Per una maggiore protezione dei dati dello smartphone, inoltre, le applicazioni avranno accesso solo ad alcune parti del filesystem. Grandissima attenzione poi è stata posta anche alla gestione delle autorizzazioni concesse alle app: sarà infatti possibile impostare la revoca automatica delle autorizzazioni per le app che non usiamo da molto tempo. Se attivata, il sistema non concederà più il permesso di accedere a fotocamera, file, contatti, posizione e altro alle app che abbiamo scaricato e lasciato nel dimenticatoio.

Inoltre, è stata introdotta l’autorizzazione unica, con la quale concedere il permesso necessario a un’applicazione per un solo utilizzo. Se verrà chiusa e riaperta, per esempio, bisognerà nuovamente dare la relativa autorizzazione. Sarà possibile concedere l’autorizzazione permanente, ma richiederà un passaggio in più all’interno delle impostazioni.

Connettività

Novità anche per quanto riguarda la connettività. Scovata già dallo scorso anno, verrà probabilmente introdotta la funzione Fast Share come metodo di condivisione veloce di file tra dispositivi vicini tramite connessione Bluetooth, in modo analogo a quanto accade nel mondo Apple con AirDrop.

Non mancano ovviamente migliorie per il supporto al nuovo standard di rete 5G. Le nuove API permettono alle app di capire in automatico se un dispositivo è coperto e connesso alle reti di nuova generazione, offrendo il massimo delle prestazioni, quando possibile. Revisione infine per la modalità aereo, che non spegnerà più in maniera automatica il Bluetooth: una soluzione logica considerando la diffusione di dispositivi come gli auricolari true wireless.

Altro

Al di là della privacy e della sicurezza, saranno tante le novità introdotte per assicurare agli utenti la migliore esperienza possibile, come ottimizzazioni e funzioni che possano semplificare l’utilizzo del dispositivo. Tra queste, abbiamo:

  • Notifiche delle app di messaggistica istantanea in un’unica sezione: quest’ultima sarà posta in alto, rendendo tutto più organizzato. Proprio in relazione alle notifiche, dovrebbe esserci una maggiore adozione delle notifiche bubble in stile Messenger che consentono all’utente un’interazione immediata con i messaggi ricevuti grazie alla sovraimpressione della notifica sull’interfaccia. Le notifiche inoltre potranno anche essere disattivate temporaneamente mentre siamo impegnati a realizzare un filmato.
  • Ricarica wireless: quando lo smartphone non è perfettamente allineato alla basetta di ricarica, apparirà un messaggio di errore così da sapere se è necessario cambiare la posizione del dispositivo.
  • Registrazione schermo: la funzione verrà integrata nativamente in Android 11 con possibilità di registrare anche l’audio.
  • Dark Mode: è prevista la possibilità di attivare o disattivare la modalità scura stabilendo degli orari. È una funzionalità che è già stata sviluppata da alcuni produttori ma ora sarà disponibile nativamente.
  • Resume on reboot: Google ha velocizzato il processo che completa l’installazione degli aggiornamenti. La funzione consente alle applicazioni di riprendere il loro funzionamento dopo il riavvio del dispositivo eseguito in automatico alla fine degli aggiornamenti di sistema. In pratica, quando viene scaricato un aggiornamento OTA verranno memorizzate in modo sicuro le credenziali d’accesso (come il codice PIN) in modo che lo smartphone ritorni a funzionare completamente senza l’intervento da parte dell’utente.
  • Display curvi: nuove API permetteranno agli sviluppatori di specificare l’area interattiva di uno schermo, utile a evitare i tocchi involontari.
  • Smartphone pieghevoli: il sistema sarà in grado di individuare l’angolo di apertura della cerniera di questa nuova tipologia di dispositivi per adattare l’interfaccia utente. Dovrebbe funzionare in maniera simile a quanto fatto da Samsung con la cosiddetta Modalità Flex del Galaxy Z Flip.
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