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Carlo Verdelli torna al Corriere della Sera dopo il divorzio (imposto) da Repubblica

Il giornalista milanese già in passato aveva ricoperto importanti ruoli nel gruppo Rcs, prima come vicedirettore del quotidiano di via Solferino e direttore di Sette e, successivamente, in qualità di direttore de La Gazzetta dello Sport. La storica collaborazione ripartirà dall'1 giugno
Carlo Verdelli torna al Corriere della Sera dopo il divorzio (imposto) da Repubblica
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Carlo Verdelli torna al Corriere della Sera dopo essere stato sollevato dalla direzione di Repubblica. Il giornalista milanese già in passato aveva ricoperto importanti ruoli nel gruppo Rcs, prima come vicedirettore del quotidiano di via Solferino e direttore di Sette e, successivamente, in qualità di direttore de La Gazzetta dello Sport. La storica collaborazione con il Corriere della Sera ripartirà dall’1 giugno.

“Un caloroso bentornato a Carlo”, afferma il direttore Luciano Fontana. “Un giornalista di grandissimo valore, e un amico, che siamo felici di poter nuovamente avere tra le nostre firme certi che, come già avvenuto in passato, saprà arricchire con importanti editoriali e contributi originali le nostre pagine”. “Il Corriere della Sera – aggiunge Urbano Cairo, presidente di Cairo Communication e di Rcs MediaGroup – da sempre si è distinto per la sua capacità di essere espressione dei più grandi giornalisti del Paese, come è Carlo Verdelli, al quale vanno il mio benvenuto e gli auguri di buon lavoro”.

Verdelli era stato cacciato da Repubblica lo scorso aprile, nel giorno della mobilitazione sul Web per le minacce di morte ricevute, in seguito alle quali gli è stata assegnata la scorta. La decisione di sostituirlo con Maurizio Molinari presa dal consiglio di amministrazione di Gedi, controllata dalla famiglia Elkann, aveva provocato agitazione all’interno della redazione del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, che aveva commentato: “È stato liquidato, cacciato in maniera brutale”. I giornalisti avevano scioperato e a distanza di alcuni giorni sono tornati a riunirsi in assemblea dopo che il nuovo direttore si era rifiutato di pubblicare un comunicato sindacale dopo alcuni articoli sul tema del prestito garantito dallo Stato a Fca.

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