Abbiamo già parlato del discorso di Ursula von der Leyen al Parlamento Europeo della settimana scorsa dove ha dipinto le grandi linee del piano per far ripartire l’–Europa. Un piano basato su energie rinnovabili, idrogeno, circular economy e molto altro.

A questo possiamo adesso aggiungere un altro tassello: un articolo di Euractiv del 20 maggio cita una bozza di un “Europe’s Green recovery plan” nel quale ci sarebbe l’indicazione di spendere almeno 1.000 miliardi di euro in un programma in settori strategici, tra cui l’idrogeno e la “mobilità pulita”.

Interessante vedere cosa contiene relativamente alle auto e vengono citate tre linee d’azione:

1. Un ampio programma di “Purchasing Facility” destinato ai veicoli “puliti” che permetta di ridurre la Co2 e le emissioni, in linea con gli standard Eu. Importo:20 miliardi di euro nei prossimi due anni;

2. Un “Clean Automotive Investment Fund” che acceleri il passaggio a motorizzazioni zero-emissioni. Importo: tra i 40 e i 60 miliardi di euro;

3. Il raddoppio degli investimenti Eu per l’infrastruttura per la ricarica con l’obiettivo di arrivare a 2 milioni di colonnine pubbliche di ricarica e stazioni di ricarica entro il 2025.

Se a questo si aggiunge che Bloomberg ha riportato che l’Unione Europea sta anche considerando la possibilità di esentare i veicoli elettrici dall’Iva ecco che quello che potrebbe essere sul trampolino di lancio è qualcosa che ha grandi potenzialità per il settore.

Naturalmente bisogna sciogliere nodi importanti:
– Quanto “clean” devono essere le auto per ricevere incentivi e aiuti?
– Come verranno declinati i piani nei singoli Stati?
– Si tratta di aiuti a fondo perduto o andranno rimborsati?

Queste e molte altre domande vengono alla mente, ma ormai manca poco: sembra che il piano verrà presentato il 27 maggio. Non rimane che aspettare qualche giorno.

Articolo Precedente

Dieselgate, multa da 9 milioni al Ceo e al presidente del consiglio di sorveglianza di Volkswagen per chiudere il processo negli Usa

next
Articolo Successivo

Renault scomparirà? Forse no ma il futuro è nelle mani di poche case. Proviamo a indovinare

next