11) Andrea Mirò. Elettra e Calliope (2012)

Andrea Mirò è una delle cantautrici più sottovalutate d’Italia. Peccato mortale. Quest’album del 2012 è una prova di deciso rigore concettuale. Non si scende a compromessi di scrittura, non c’è rinuncia alla gradevolezza e alle aperture melodiche trascinanti, ma la strada che si sceglie armonicamente non è mai quella più semplice, e riesce magistralmente a realizzare la dialettica conosciuto/sorprendente che è linfa vitale per i prodotti di popular music fatti bene.

Disco ordinato: Elettra di qua, sanguigna, istintuale, rock nel senso migliore del termine; Calliope di là, riflessiva, poetica, intima. Anche concettualmente, dunque, le storie raccontate seguono lo stesso rigorismo fatale. Brani migliori: L’uomo del faro, Il sogno dell’astronauta, Senza che nulla cambi e, soprattutto, Faust.

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Musica per tempi più lenti /3- La canzone d’autore oggi: cinque dischi ricercati e cantabili

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