Arrivano i primi provvedimenti concreti nei confronti di alcuni canali Telegram, divenuti famosi in questi giorni di reclusione forzata a casa per aver messo in circolazione in maniera illegale libri, riviste e giornali. Nelle scorse ore infatti la Procura della Repubblica di Bari ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza di 17 canali Telegram.

Il provvedimento segue i primi risultati delle indagini, avviate in conseguenza dell’iniziale segnalazione effettuata dalla FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) e della pronuncia in merito da parte dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) che, sebbene abbia poteri limitati in materia, aveva già disposto la chiusura di 7 degli 8 canali segnalati.

Il provvedimento è il primo di questo tipo in Italia ed è quindi destinato a fare storia. Ora le indagini procedono, non solo per verificare la presenza di eventuali altri canali su Telegram, ma anche per rintracciare i responsabili, nei cui confronti ci sono accuse piuttosto pesanti. In questo caso infatti non si tratta semplicemente di aver diffuso materiale protetto da diritto d’autore, anche se non a fini di lucro.

I responsabili infatti, stando alle ricostruzioni della Procura, avrebbero anche violato i sistemi informatici di diverse società editrici, al fine di procurarsi le copie di libri e giornali resi poi disponibili su Telegram. Per questo dunque, oltre alla violazione delle leggi sul diritto d’autore, si configurerebbero anche i reati di riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo a si sistemi informatici e furto.

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