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Coronavirus, De Micheli: “Incentivi per bici, bici elettriche e monopattini”. Nuove regole nei negozi: ecco come riapriranno

La ministra delle Infrastrutture spiega che gli aiuti saranno nel prossimo decreto. Si delineano anche le regole per i negozi, dai dispenser alle sanificazioni fino agli strumenti da sterilizzare per estetisti e parrucchieri. Rimane la regola base del distanziamento sociale di almeno un metro, anche sui mezzi
Coronavirus, De Micheli: “Incentivi per bici, bici elettriche e monopattini”. Nuove regole nei negozi: ecco come riapriranno
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“Nel prossimo decreto legge, ci saranno incentivi per l’acquisto di bici, bici elettriche e monopattini”. Parla della ‘fase due’ la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli che al Corriere della Sera spiega che il momento della ripartenza dal 4 maggio sarà graduale. “Ci saranno regole chiare nelle stazioni dei mezzi pubblici e negli aeroporti, in particolare segnaletica e percorsi guidati per garantire flussi unidirezionali in entrata e uscita e il distanziamento sociale di un metro”, spiega la ministra, aggiungendo che il governo “sta confermando e implementando il protocollo del 20 marzo”. Regole stringenti anche per la riapertura dei negozi: dalla sanificazione degli ambienti due volte al giorno (forse anche di più per i parrucchieri) fino alla sterilizzazione degli strumenti dall’estetista.

I negozi – Il Corriere scrive che 40 metri quadri sono il parametro di riferimento per il governo. Per i negozi con questa metratura è previsto “l’accesso di una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori“. Nei negozi più piccoli invece dovranno esserci massimo un cliente e un operatore che devono rimanere ad almeno un metro di distanza, mentre in quelli più grandi il flusso dovrà essere gestito in base alla superficie disponibile, differenziando percorsi di accesso e di uscita. La sanificazione degli ambienti avverrà due volte al giorno, all’apertura e in pausa, usando “ipoclorito di sodio ed etanolo per camerini, maniglie, cassa, bagni, vetrine” e alla ripartenza delle attività sarà necessario sanificare anche i filtri dell’aria condizionata. Il personale dovrà essere provvisto di guanti (come i clienti che vengono a contatto col cibo) e mascherina, che è raccomandata anche per chi è in attesa fuori dal negozio. Nel caso in cui non ci fosse, bisogna comunque mantenere la distanza di un metro. Regole anche sui dispenser di disinfettante che devono essere all’ingresso e “vicino a casse, tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento”. Nei negozi più grandi devono esserne disposti anche altri facilmente raggiungibili da operatori e clienti. Chi vende abbigliamento e calzature dovrebbe anche sanificare i capi non acquistati, ma gli operatori del settori si oppongono e propongono invece la sanificazione due volte al giorno come già avviene nei negozi di abbigliamento e calzature per bambini. Dal parrucchiere invece, considerato settore ad alto rischio, tutti dovranno avere guanti e mascherine e si potrà andare solo su appuntamento. Dovranno inoltre essere sterilizzati tutti gli strumenti da lavoro. Stessa procedura anche per gli estetisti.

Le regole sui messi di trasporto – I mezzi, dice ancora la De Micheli, “viaggeranno al massimo col 50% dei posti occupati. E ci vorrà personale per controllare il rispetto delle regole” con l’obbligo della mascherina “per tutti sugli aerei. E sui taxi, se si sale almeno in due. Per i conducenti dei treni e degli altri mezzi pubblici solo nel caso in cui non siano soli. Per i passeggeri di questi stessi mezzi la valutazione è in corso. La regola fondamentale sarà il distanziamento sociale. Ma stiamo studiando meccanismi per approvvigionarsi di mascherine in prossimità dei mezzi pubblici”. Per decongestionare il traffico delle grandi città nell’ora di punta, che la ministra individua tra le 7,10 e le 7,40, intanto “diventa fondamentale differenziare gli orari di lavoro, un tema sul quale stanno lavorando i ministri del Lavoro e dello Sviluppo con le associazioni imprenditoriali e sindacali”. Inoltre, aggiunge nell’intervista, “abbasseremo da 300 a 100 la soglia minima di dipendenti oltre la quale le aziende devono avere il mobility manager. Che avrà il compito di consigliare le migliori modalità di trasporto per i dipendenti”.

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