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Inps, si poteva evitare il crash informatico? Ecco come Ticketmaster gestisce i picchi di traffico: l’esempio dei live di Vasco Rossi

Non si spengono le polemiche per la gestione, di fatto fallimentare, del sito dell'Inps che avrebbe dovuto fronteggiare le numerosissime richieste per il Bonus Covid19 destinato ai lavoratori autonomi. FqMagazine ha contattato Daniele Bei, Managing Director di Ticketmaster Italia, una delle piattaforme destinate ai grandi live internazionali e italiani, che ha spiegato come e in che modo fronteggiano, senza problemi, gli accessi per l'acquisto dei biglietti: "Camere virtuali con code dedicate prima di accedere al sito"

di Andrea Conti

Il primo aprile è stata una data importante per i lavoratori autonomi, ma qualcosa è andato storto. Sul sito dell’Inps si può richiedere il Bonus Covid19, previsto dal governo, di 600 euro. Ma sin da subito la piattaforma dell’ente previdenziale ha avuto non pochi problemi a causa di un crash informatico. Molti iscritti non sono proprio riusciti ad accedere al sito, per colpa del sistema sovraccarico.

Sia il premier Giuseppe Conte che il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, hanno puntato sull’ipotesi di attacco hacker. Il presidente Tridico ha assicurato che tutti gli aventi diritto potranno ricevere il bonus, ma ha deciso di chiudere temporaneamente il sito, nel primo giorno fissato per l’invio delle domande, per “consentire una migliore e più efficace canalizzazione delle richieste di servizio“. Il sito è stato poi riaperto intorno alle 17 anche se per i servizi sono proseguiti i rallentamenti, dovuti all’enorme mole di richieste.

Come avrebbe potuto fare quindi il sito dell’Inps? Per esempio l’esempio delle piattaforme dedicate all’acquisto dei grandi eventi live. FqMagazine ha contattato Daniele Bei, Managing Director di Ticketmaster Italia, che ha spiegato, come e in che modo fronteggiano, senza problemi, molteplici accessi – i cosiddetti picchi – per l’acquisto dei biglietti. “In occasione dell’apertura delle vendite di uno show particolarmente ambito, siamo in grado di assicurare la funzionalità della piattaforma tramite un sistema di coda dedicato, che viene applicato a quello show in particolare: in questo modo, tutti gli utenti che sono interessati ad altri eventi possono navigare in tranquillità ed effettuare i loro acquisti senza mandare in tilt il sito”. In pratica, una “lista d’attesa” che regola l’accesso al sito solo del numero di utenti che il portale è in grado di processare contemporaneamente.

Nella pratica può accadere anche che le prevendite di due grandi eventi si aprano lo stesso giorno, prevedibile dunque l’arrivo in massa di migliaia di utenti sul sito. Cosa accade in quel caso? “Un esempio è il ‘Non Stop Live Festival’ di Vasco Rossi, la cui vendita nella giornata del 21 novembre scorso è avvenuta in contemporanea con la My Live Nation pre-sale del ‘Love On Tour’ di Harry Styles – spiega Bei – In questa occasione, Ticketmaster Italia ha implementato una sezione del sito completamente dedicata all’artista di Zocca e con un sistema di coda apposito, che ha permesso al resto degli utenti in navigazione sul sito di procedere in tranquillità con i loro acquisti, senza attese superflue. I fan di Vasco invece sono stati inseriti nel sistema di coda”. In questo modo nessuno è stato escluso dall’acquisto, tutti in fila come alle poste, diligenti ed ordinati, fino al proprio turno.

Insomma, sarebbe forse stato sufficiente che i responsabili dell’Inps, prima del caos informatico, si informassero su come un settore avvezzo a casistiche simili, come quello della musica, gestisca i fan virtualmente. Magari non gli è mai capitato di mettersi in coda per l’acquisto di un biglietto di un concerto.

È evidente, comunque, che il sistema non era preparato a smistare la mole di richieste. Lo ha confermato anche Stefano Zanero, docente del Politecnico Milano, a “Sono Le Venti: “I numeri non sono sufficienti a giustificare il down del sito: 100, 200, 300 accessi al secondo, non sono numeri così grandi. Il picco del sovraccarico era prevedibile e si poteva spalmare, come succede alle poste, per il sovraffollamento e scaglionandole in qualche modo. Insomma il picco si poteva preparare dal punto di vista informatico”.

E ancora: “La motivazione che è stata data, ossia quella di un attacco informatico è una toppa peggiore del buco. Il sovraccarico comunque non è scusabile, non spiega perché un sacco di utenti si sono trovati i profili e i dati sensibili di altri iscritti. Quello che è accaduto non si giustifica con l’attacco hacker, ma col fatto che l’applicazione non era fatta correttamente. Avrebbero fatto più bella figura se avessero detto ‘abbiamo sbagliato’”.

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