Più volte vi sarà capitato di sfogliare testi sulla “nave più bella del mondo” per la maggior parte si tratta di volumi fotografici che hanno puntato sulle linee eleganti e sull’intramontabile fascino del “Vespucci”, ma il libro che vi propongo oggi ha qualcosa di più, perché il focus sono le storie, le storie di chi si è imbarcato sull’ammiraglia della Marina Militare per un breve o lungo viaggio. Si sa che per un colpo di fulmine basta un attimo! Ed è quello che deve essere accaduto ad Eleonora Lorusso, una brava e curiosa giornalista che della nave per eccellenza si è davvero innamorata e così, come tutti gli innamorati di navi e non dovrebbero saper fare, nel suo scritto è riuscita ad andare oltre la bellezza, immergendosi nell’anima più profonda del più famoso veliero italiano che quest’anno compie ottantotto anni.

La Lorusso nel suo Nave Vespucci. Diario di bordo (radiofonico) dalla signora dei mare (edito da Mursia in collaborazione con Rtl 102,5 e la Marina Militare) ha ricostruito la sua storia attraverso la viva voce dei protagonisti, quasi come fosse davvero una trasmissione radiofonica, dal cui spunto è nato il testo. Perché Rtl 102,5 è media partner della campagna di istruzione che vede ogni anno coinvolti gli allievi ufficiali della prima classe dell’Accademia navale di Livorno. E così le storie del Vespucci sono passate dalle onde del mare a quelle dell’etere!

Pagina dopo pagina viaggiamo anche noi con lei (o con lui?) – sempre che si riesca a risolvere l’enigma della natura maschile o femminile di nave Vespucci – dal Circolo polare artico alle terre australi e, naturalmente, nei momenti che l’hanno resa famosa come la risalita del Tamigi o il passaggio a vele spiegate nel canale del ponte girevole di Taranto. Il ricordo qui corre subito a chi viene definito il “comandante” per eccellenza di nave Vespucci, ovvero Agostino Straulino, l’autore (perché davvero è stata un’opera d’arte marinaresca) della “manovra impossibile” che qui viene narrata da un altro marinaio con la M maiuscola il comandante Giancarlo Basile, tra l’altro orgoglio pugliese di Polignano a Mare, che ha vissuto in prima persona quei momenti passati alla storia. A questo proposito ricordo a tutti di comprare e leggere la bellissima biografia di Straulino fatta dall’inviato del Corriere, Giuliano Gallo, Il padrone del vento (Ed. Nutrimenti).

“Quello a bordo di nave Vespucci – scrive Eleonora Lorusso – è un viaggio di scoperta all’interno di un mondo nuovo e così differente di quello che si trova a terra. Questo viaggio inizia fin da quando ci si accosta allo scafo, lungo la banchina. La prima sensazione che si prova è quasi un timore reverenziale…”, ma il suo mondo va esplorato sino in fondo anche nella quotidianità delle cucine alla coperta, io ho fatto alcune conferenze a bordo e ricordo il luccichio degli ottoni e il profumo del legno, ma l’immagine che non posso dimenticare è quella di un’alba a Venezia, il Vespucci stava ormeggiato sulle rive di fronte all’Arsenale e si rifletteva nella laguna rosata. Che meraviglia!

Come ben sanno i marinai le navi o le barche si impregnano dell’anima e del vissuto di chi ci ha navigato e così ne acquistano una propria che è un caleidoscopio di emozioni, esperienze e viaggi. E il Vespucci l’anima ce l’ha davvero!

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