Che mondo strano. Dicono in molti che Sanremo non interessi e intanto sono moltissimi a cercare un motivo per parlarne.
Gli esperti musicali snobbano la trap e il rap… e poi la maggior parte di loro ne parla, spesso per avere attenzioni.

Sarà che per i testi che scrivo continuo a pagare il non plauso dei molti fan dei ribelli da cliché.

Specialmente trai i discografici che non rischiano e non coltivano ma aspettano di trovare i piatti precotti da supportare con poco sforzo. Preferiscono chi attecchisce nel mercato sparando cazzate, ostentando indole che adori il male “uuuhh che paura che fanno!” (la maggior parte pagliacci che hanno capito il gioco), idolatrando le droghe (quelle che, se vedi certi ragazzini, hanno già bruciato il cervello in modo irrecuperabile, quelle chimiche che ti fai facile mischiando farmaci o cercando il plug amico dell’amico) e il punk che dicono di ritrovare nelle venature della trap… io amavo il punk, ma c’era punk e punk. E la trap mi piace, però ci sono innegabilmente dei problemi. Vedo coloni di cloni di imbecilli che scrivono testi ignobili e scarsi e, con tutto il rispetto per la libertà artistica, mi sento altrettanto libero di dichiarare che mi fanno sboccare! Proprio mi fanno vomitare, è un continuo gioco al ribasso.

La libertà non equivale a poter dire e fare tutto quello che ti passa per la testa, perché domani sarei libero di venirti a cagare in faccia… spacciandola per opera d’arte, e in quanto artista posso essere, anzi, devo essere libero di fare quello che mi pare.

Non è Cally il problema… forse non avete idea della portata dello schifo che gira nei testi e nell’immaginario di oceani di ragazzini viziati che invece di puntare all’evoluzione, puntano alla fogna umana, rinnegando, a poco oscurando quasi mezzo secolo di cultura HipHop. Con i fatti. E con la musica che veicola lo schifo, schifo in gran parte legittimato.

Vi inviterei ad ascoltare l’ultimo album di Ensi… giusto per rifarvi le orecchie, ascoltare suono e concetti.

Invece no, si spara a zero senza conoscere davvero la situazione e con i fatti, molti autori e conduttori di trasmissioni amplificano solo ciò che crea scompiglio, che fa comodo all’audience, invitando stronzetti che sono la rappresentazione dell’ignoranza nelle trasmissioni finto-intellettuali ma che sguazzano nella polemica. Gli imbecilli sono quelli che hanno messo lo spot luminoso su Junior Cally per una sola delle sue tracce, non la migliore, perché non è così… hanno reso quella canzone molto più popolare, parlandone, parlandone, facendola arrivare a tutti, anche a chi non aveva idea di quel testo e facendo crescere gli streaming di un pezzo che ormai era sepolto. Adesso ha moltiplicato anche le views.

Ma non ce l’ho con Cally, sono disgustato dalla società, dal sistema di comunicazione amplificato dai media e popolato da masse di stupidi alla ricerca dei clic, del commento, dell’interazione e, pur di moltiplicarli, pubblicano e postano qualunque cosa.

Questa è la stessa ignoranza che non comprende Sfera Ebbasta e pensa che siano tutti uguali… basta dire trap e rap… continuando a fare confusione. Certo, fa comodo creare nemici. Forse è il momento che certi rapper, artisti con un senso che vada oltre l’interpretazione di un io artistico fine alla rappresentazione, che rischia d’essere fine a se stesso, alzino la voce e dimostrino che le cose sono differenti.

Altri parlano di censura… Ma tra le due estremizzazioni ci vorrebbe un poco, poco, di buon senso. Perché tra l’essere dittatoriali e il permettere qualunque cosa alzando l’asticella delle emozioni, finiremo iperbolicamente in uno di quei film distopici dove la dignità umana, già in crisi, sarà finita tra i valori inutili.

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