Dolittle

Chiudiamo con il flop del momento che per ora ha racimolato “solo” 91 milioni di dollari nel mondo, con una probabile perdita per la Universal. Dolittle dimostra come una star di Hollywood possa passare repentinamente dal finale apocalittico del suo supereroe in armatura ai fasti inutili e scoordinati di una nuova produzione da 175 milioni di dollari. Ma il primo film che trasformò Eddie Murphy da comico sboccato in eroe dei bambini è lontano.

Oggi non bastano le reminiscenze chapliniane di Robert Downey Jr. Anche se rotea la bombetta e a volte respira come il personaggio che gli fece guadagnare la nomination all’Oscar nel 1993 con Charlot.

Gli effetti speciali e la star schiacciata da un copione zoppo non bastano a tappare i buchi di una regia incapace di inquadrature realmente imprimibili nella memoria, lontane da bellezza e armonia, legata a se stessa nel raccontare sfilacciatamente una parte cupa e di speranzosa rinascita del dottore che parlava con gli animali.

In alternativa a questo film brutto, è certamente più consigliabile il romanzo originale e capostipite della fortunata serie per ragazzi, Il viaggio del Dottor Dolittle di Hugh Lofting, edito in Italia da Mondadori. A volte il merchandising è una vera e propria uscita di sicurezza da un film progettato, scritto, diretto e uscito male.

Photo @PaoloGalletta

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